“Sogno di una notte di mezza estate” in scena al Teatro Cassia, la recensione

Ieri sera al Teatro Cassia è andata in scena la prima de Sogno di una notte di mezza estate, per la regia di Andrea Battistini, che ne ha curato anche l’adattamento.

Non appena si apre il sipario, l’attenzione viene attirata dalla cascata di corde che cade dall’alto, irradiata da luci bluastre e verdi.  L’intreccio della commedia viene subito svelato dai cinque personaggi in scena: Teseo, duca di Atene e sposo di Ippolita, regina delle Amazzoni, vuole che il giovane Demetrio sposi la bella Ermia, che però ama ricambiata l’aitante Lisandro. Elena, grande amica di Ermia, desidera ottenere ardentemente l’amore di Demetrio, perciò lo insegue per tutta Atene. Oberon, il re degli elfi, ordina allo spiritello Puck di spremere sugli occhi di Demetrio il succo del fiore vermiglio di Cupido, in modo tale che, risvegliandosi, egli si innamori della prima che si ritroverà davanti. Gli occhi di Demetrio si posano su Elena, di cui si è innamorato anche Lisandro, sempre per opera dello spiritello. Nel frattempo un gruppo di “picchiatelli” mette in scena, nel bosco ateniese, la storia di Piramo e Tisbe. L’incantesimo del fiore vermiglio termina quando Oberon decide che Puck debba ricomporre le coppie: Lisandro con Ermia e Demetrio con Elena.

Una produzione di Mariano Anagni in collaborazione con la Compagnia Teatro di Castalia, lo spettacolo di Battistini risulta molto gradevole: la costruzione scespiriana delle relazioni, intercorrenti fra i quattro personaggi principali, è molto chiara e riesce a mettere in luce la rivalità fra i due uomini, prevalentemente basata sugli impulsi sessuali, e quella tra le due donne, basata invece su motivazioni psicologiche. Ne vengono fuori due universi separati, i cui segni uguali si respingono, mentre quelli opposti si attraggono. I momenti di metateatro, che vedono protagonisti i “picchiatelli”, sono davvero esilaranti e colpisce la caratterizzazione molto curata dei cinque personaggi. Una nota di merito particolare va senza dubbio agli interpreti di Puck e Oberon: il primo stupisce facendo stridere le corde di un violino fino quasi a consumarle, illuminato da una luce verde straniante, il secondo possiede una capacità vocale straordinaria, riuscendo a caratterizzare in modo sempre diverso la sua voce in pochi istanti.

Con Alessandro Buggiani, Chiara Di Stefano, Totò Onnis, Giovanni Rizzuti, questo spettacolo, che mette in scena uno dei testi scespiriani più noti, va in scena tutti i giorni, fino al 4 dicembre, tranne lunedì, alle ore 21 e la domenica alle ore 17.30. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, scrivete a promozione@teatrocassia.it.