The Avengers, 10 cose che potresti non sapere sul team Marvel

C’è da attendere ancora un anno prima dell’arrivo sul grande schermo del terzo capitolo cinematografico dedicato agli Avengers. Il film intitolato Infinity War – primo capitolo di una doppia avventura per gli eroi Marvel – sarà distribuito solo nel 2018. Se al cinema i personaggi nati dalla penna di Stan Lee sono un vero fenomeno di costume, l’universo dei fumetti continua a vivere di vita propria. È passato molto tempo dal 10 settembre del 1963, quando è stato realizzato il primo albo dedicato ai Vendicatori.

Il numero che riuniva sotto lo stesso tetto Iron Man, Thor, Hulk, Ant-Man e Wasp, uniti per combattere il mitico Loki, è ormai una vera rarità. Dopo oltre mezzo secolo di storia, più di 500 albi pubblicati, tanti scontri epocali ed inimmaginabili cross-over, gli Avengers sono ancora la punta di diamante della Marvel, una vera e propria garanzia. Ma al di là di tutto siete sicuri di conoscere tutti i segreti e le curiosità più bizzarre sul mondo dei Vendicatori? Abbiamo selezionato per voi 10 curiosità.

1. Captain America non faceva parte del team all’inizio

Diversamente da quello che si crede, l’eroe nazionalista della Marvel è entrato a far parte della squadra solo dal quarto numero. Infatti originariamente il gruppo degli Avengers era costruito solo da 4 personaggi, e durante una missione per puro caso, si imbattono in Steve Rogers. Il personaggio, intrappolato fra i ghiacci dell’Antartico, fu dichiarato successivamente membro fondatore della squadra. Il resto è storia.

Avengers

2. Senza Daredevil non sarebbe stato possibile realizzare il numero 1 degli Avengers (strano ma vero)

Si dice che proprio a causa di un ritardo sulla stampa del primo numero di Daredevil, Stan Lee cominciò a ragionare sulla nascita del gruppo dei Vendicatori.  Si voleva creare una risposta alla DC Comics (ovvero alla Justice League). In questo modo  Kirby e Lee credevano che non ci sarebbero stati troppi problemi nel realizzare una storia credibile e di grande impatto; il primo numero si concretizzò molto frettolosamente, tanto è vero che solo nelle seguenti pubblicazioni sono state fatte alcune correzioni.

3. The Wasp è stata la prima a chiamare il gruppo The Avengers

Dopo che i 5 personaggi hanno deciso di collaborare insieme, il gruppo aveva bisogno di un nome. Sembra che sia stata proprio The Wasp a pensare a The Avengers. “Deve essere qualcosa di colorato” disse il personaggio. Da quel momento in poi la squadra prese il nome che poi, successivamente, è diventato un vero marchio di fabbrica.

4. La composizione della squadra ha subito molto cambiamenti

Alla luce di buon riscontro da parte del pubblico, il team più volte è stato sottoposto ad un vero restyling. Dopo la temporanea uscita di scena di Hulk, sappiamo che dal numero 4 è entrato a far parte degli Avengers il mitico Captain America, Bruce Banner è tornato solo dal numero 16. La squadra ha ospitato anche Scarlett Witch, Occhio di Falco e Quicksilver, i quali originariamente non erano dei veri e propri supereroi. Tutto questo ha influito sicuramente a far salire l’indice di gradimento dei Vendicatori.

Hulk

5. Il marchio di fabbrica The Avengers risale al 1970

Solo pochi anni dopo il suo debutto, l’editore ha reso The Avengers un marchio di fabbrica regolarmente registrato. Il tutto è avvenuto nel 1970, quando ormai il successo aveva superato le più rosee aspettative. Ci sono state beghe legali nel 2012 quando i Vendicatori sono approdati sul grande schermo dato che, in Inghilterra, pare esisteva prima del 1963 una serie di spionaggio che si chiamava proprio The Avengers. Le dispute legale sono comunque terminate nel migliore dei modi.

6. Il primo numero del fumetto è stato pubblicato in contemporanea con il debutto degli X-Men

Nel 1963 gli Avengers non era la prima squadra di supereroi che arrivava nelle edicole statunitensi. Nello stesso periodo anche gli X-Men debuttavano nel mercato fumettistico americano, anche loro nel 1963. È stato un percorso lungo e fruttifero, tanto è vero che poi le due squadre, nel corso del tempo, hanno unito le forze per un bene comune.

7. L’amico di Hulk ed il maggiordomo di Tony Stark sono diventati Avengers onorari

Non solo supereroi dal grande appeal, ma la squadra degli Avengers può contare su alcuni membri onorari che più volte hanno aiutato i super-eroi ad affrontare svariate situazione. Impossibile non menzionare Jarvis, il maggiordomo di Tony Stark (diventata un’entità compiuterizzata nei film), e Rick Jones. Lui era un caro amico di Bruce Banner il quale è stato salvato da un’esplosione di raggi gamma.

8. All’inizio nessuno del team era felice di far parte degli Avengers

Non è tutto oro quello che luccica. La squadra ha dovuto superare non pochi problemi di coesione, almeno all’inizio, ma soprattutto l’integrazione di altri personaggi non è stata del tutto facile. È accaduto ad esempio con Spider-Man e Daredevil che hanno sempre rifiutato di entrare a far parte del team perché volevo combattere la criminalità senza allontanarsi da casa. Solo negli ultimi anni c’è stata, da parte loro, un’inversione di tendenza.

Tony Stark / Iron Man

9. Fu creato anche uno spin-off (capitanato da Occhio di Falco)

Il progetto Avengers nasce proprio per fronteggiare una minaccia che il singolo personaggio da solo non può sconfiggere. Ma cosa succede se in contemporanea, un altro villain, mette in serio pericolo l’umanità? Questo era l’incipit di West Coast Avengers, uno spin-off della serie madre che ha debuttato nel 1984 con alcuni membri che erano apparsi nel team dei Vendicatori (Occhio di Falco era il leader). Loro militavano a Los Angeles. Questo non è stato certo l’unico esperimento di allargare il raggio di azione; negli anni ’90 è nato ad esempio Secret Avengers e New Avengers ma in sostanza, non sono mai stati concepiti come spin-off ufficiali del marchio.

10. Nel 1984 c’è stato un cross-over con il David Letterman show (ovvero: quando la realtà supera la finzione)

Si è successo veramente! Il risultato è stata una storia monotematica che ha visto alcuni membri della squadra partecipare allo storico talk show, solo per cadere in un’imboscata del cattivo di turno. Un’incursione questa unica e rara.