22.11.63, la recensione in anteprima della serie tv con James Franco

Ormai il web è il nuovo modo per veicolare la cultura seriale e, 22.11.63 conferma il concetto.  Questa è la nuova serie tv che il network telematico HULU (rivale di Netflix) ha diffuso sulle sue frequenze dal 15 Febbraio. Lo show che vede in James Franco un iconico protagonista, arriverà in Italia sulle frequenze di SKY dalla prossima primavera quindi, anche se la serie per ora è disponibile solo per il pubblico americano, prestissimo anche il Bel Paese potrà ammirare questo piccolo gioiello. Basta infatti solo un episodio per capire che 22.11.63 è un prodotto invitante, coinvolgente e dedicato a chi è in cerca di vere emozioni.

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Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King (tutt’oggi riconosciuto come uno dei manoscritti più belli e completi del Re del Terrore), la serie è prodotta da JJ. Abrams ed, oltre al carismatico James Franco (che torna a lavorare in tv dopo tante esperienze cinematografiche), il cast si compone di Josh Duhamel, T.R. Knight (che in molti lo ricorderanno in Grey’s Anatomy nel ruolo di George o’Malley), Sarah Gadon e tanti altri. Il primo degli otto episodi che costituisce la miniserie-evento, racconta la storia di un professore universitario del Maine che, causa forza maggiore, viene coinvolto in un gioco più grande di lui. L’armadio di un’anonima tavola calda nasconde un portale che conduce Jake Epping (questo il suo nome) in quei raggianti anni ’60. Non sarà una gita di piacere per l’affabile professore dato che, a quanto pare, Jake potrebbe avere la possibilità di cambiare il suo stesso futuro, salvando da morte certa il Presidente Kennedy. Una corsa forsennata contro il tempo, un’indagine serrata e la ricerca di una verità sepolta fra le sabbie del tempo, è il leitmotiv di questa serie tv che, con tanta affabilità e determinatezza, coinvolge lo spettatore in un viaggio estenuante fra spie, patti scellerati e vendette trasversali. Giocare però con le leggi del tempo e della natura porta con sé un grande scotto da pagare.

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Se il trailer di 22.11.63 aveva convinto anche i più scettici, dopo la visione del primo episodio si arriva alla consapevolezza che la serie tv riesce, nei limiti del possibile, ad eguagliare la bellezza e la profondità del romanzo di riferimento. Con tutte le attenuanti del caso, la nuova produzione originale di HULU, è quanto di più bello l’universo seriale possa regalare al grande pubblico televisivo (e telematico). Nel mixare quindi, anche piuttosto audacemente, il drama di formazione, il thriller ed un pizzico di fantascienza, 11.22.63 risulta essere una serie tv dai grandi temi d’interesse comune, un affresco socio-politico-culturale di un’epoca che fu, ma soprattutto un racconto di una bellezza fulminante che minuto dopo minuto si arricchisce d’intensità e sfumature. Il merito di tutto questo appeal non è solo dovuto a quel gran background stilistico e narrativo lasciato in ‘eredità’ da Stephen King, ma la serie è tale per quelle atmosfere anni ’60 – riprodotte alla perfezione – la musica, i colori, gli amori, gli umori e gli ideali di una realtà distante dalla nostra ma che – nella maggior parte dei casi – si riflette nel presente. James Franco poi che ammicca e sorride con un fascino da vero divo dei giorni nostri, è il collante e l’ingrediente necessario per il successo di questa serie tv, l’unico attore che – forse – poteva rendere sexy ed allo tempo stesso tenebroso, un personaggio così sfaccettato come Jake EppingPoche sono le note di demerito perché 11.22.63, a primo impatto, è sì una grande operazione commerciale, ma soprattutto è un regalo ai fan di Stephen King che, dopo adattamenti poco vicini al romanzo di riferimento, con questa serie tv trovano finalmente un prodotto coerente, brillante e mozzafiato. 

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