29° TFF: L’Illusion Comique, la recensione

 

 

Presentato nella sezione “Festa Mobile” del 29° Torino Film Festival, L’Illusion Comique è il nuovo lavoro da regista, di Mathieu Amalric, dopo il film incentrato sul new burlesque, Tournèe del 2010.  Libero adattamento in chiave moderna dell’omonima piece teatrale di Pierre Corneille, opera in cinque atti, messa in scena all’Hotel de Bourgogne nel 1636 e pubblicata nel 1639.

Come nella piece teatrale, non rispettando però la cadenza in atti, vediamo nella prima parte, due personaggi, Pridamant (Alain Lenglet), un padre tormentato per la scomparsa di suo figlio, Clindor (Loïc Corbery), diventato nei 10 anni di lontananza dal padre, il segretario tuttofare di Matamore, uno sbruffone inventore di giochi per computer.  Il mago, Alcandre, indovina subito la ragione della visita di Pridamant, e gli annuncia che può mostrargli suo figlio grazie ad un oggetto magico. Questo nella piece, mentre la rilettura che Amalric ha voluto dare per renderlo attuale e cinematografico, vede il personaggio di Alcandre nei panni di un portiere d’albergo di Parigi che usa le telecamere a circuito chiuso della struttura alberghiera dove lavora per capire dove si trovi Clindor.

Sì, perché le giornate di Clindor si sono sempre trascorse tra le camere dell’albergo, in cui si consuma anche la sua storia d’amore con la volubile Isabelle (Suliane Brahim), e il bar: questo fino a quando si è ritrovato protagonista di una sparatoria sul tetto della struttura, che ha portato in evidenza come la sua vita non sia così tranquilla come sembra in apparenza.

Credi solo in ciò che vedi”  diceva Pierre Corneille nella sua piece teatrale ed è difficile seguire il suo consiglio nella trasposizione cinematografica di Amalric. La narrazione, volutamente claustrofobica, appare come un circolo vizioso nel quale la sorte dei personaggi è costantemente messa in discussione, capovolta da accadimenti che gettano nel dubbio ogni percezione dello spettatore. L’illusion comique è il terzo capitolo di una serie di opere per il piccolo schermo commissionate dalla Comédie Francaise, l’istituzione francese che salvaguardia la grande tradizione del teatro francese, in cui un autore contemporaneo adatta un’opera del repertorio classico della Comédie per il grande pubblico televisivo. Probabilmente in Italia non troverà distribuzione nei cinema, per arrivare sul piccolo schermo, presumibilmente su canali satellitari.

 

Un estratto dal film: