Addio Carrie Fisher, buon viaggio nella galassia lontana lontana

Carrie Fisher, l’attrice meglio conosciuta come la Principessa Leia Organa di Star Wars, è morta dopo aver avuto un infarto su un aereo qualche giorno fa. Aveva 60 anni ed è un’altra vittima di questo 2016 che sembra aver ferito brutalmente il mondo del jet set con una serie di perdite difficili da contare.

Il portavoce della famiglia Simon Halls ha rilasciato una dichiarazione a nome della figlia della Fisher, Billie Lourd: “E’ con una tristezza profonda che Billie Lourd conferma che la sua amata mamma Carrie Fisher è deceduta alle 8:55 di questa mattina” si legge nella dichiarazione. “E’ stata amata dal mondo e ci mancherà profondamente” dice la Lourd. “Tutta la nostra famiglia vi ringrazia per i vostri pensieri e preghiere“.

Carrie Fisher era in volo da Londra a Los Angeles lo scorso venerdì 23 dicembre, quando è andata in arresto cardiaco. I paramedici l’hanno portata via dall’aereo in un vicino ospedale, dove è stata curata per un attacco di cuore, ma poi è morta in ospedale. Figlia di Debbie Reynolds e Eddie Fisher, l’attrice è stata protagonista del mondo del cinema, teatro e televisione.

Negli anni ’70 si iscrive alla Central School of Speech and Drama di Londra, dove trascorre più di un anno a studiare recitazione. Solo due anni dopo, però, le luci di Hollywood la chiamano per farla esordire sul grande schermo in Shampoo di Warren Beatty. Il suo ruolo in Star Wars avrebbe seguito nel 1977 – l’esperienza che ha segnato per sempre la sua carriera.

Oltre al secondo e terzo film di Star Wars – e lo scorso anno Star Wars: Il Risveglio della Forza – la Fisher ha recitato nel 1980 in The Blues Brothers, L’uomo con la scarpa rossa, Hannah e le sue sorelle di Woody Allen nel 1986 e, più tardi, in Harry ti presento Sally. Ha sposato il musicista Paul Simon nel 1983 ed è stato un matrimonio esplosivo, interrotto poi da un oscillare di fasi di depressione, uso di droghe e una serie di insicurezze personali per l’attrice. Il rapporto è continuato, però, per diversi anni dopo la coppia ha divorziato nel 1984.

Il problema di abuso di sostanze della star era ben noto, a partire da soli 13 anni quando ha cominciato prima a fumare marijuana, La Fisher in precedenza ha detto al Telegraph che si dilettava di droghe come la cocaina e LSD. La sua dipendenza è stata in gran parte confermata nel suo libro del 1987, un romanzo semi-autobiografico, Postcards from the Edge, che fu poi trasformato in un film interpretato da Meryl Streep.

Nel 1985 gli è stato diagnosticato un disturbo bipolare, ma successivamente divenne un sostenitore per la consapevolezza della salute mentale proprio per questo suo problema di salute.Durante gran parte degli anni ’90, la Fisher si è concentrata sulla sua carriera di scrittura, e ha aiutato per gli script di numerosi film di Hollywood, come The Wedding Singer, Hook e Sister Act.

Billie Lourd, unica figlia della Fisher, è nata nel luglio 1992 e il padre Bryan Lourd ha frequentato la Fisher per tre anni, poi sposata con Bruce Bozzi. Proprio il mese scorso la Fisher ha anche rivelato la sua sorprendente storia con la co-star di Star Wars Harrison Ford in The Princess Diarist, dicendo alla gente di tre mesi di amore tra loro, “E’ stato così intenso“.

A noi piace pensare che ora la Principessa Leia sia in viaggio verso quella galassia lontana lontana che ha conquistato milioni di persone in tutto il mondo, sulle magiche note di John Williams.