American Horror Story, recensione del primo episodio


 

Finalmente è arrivata anche in Italia la serie televisiva horror del momento: American Horror Story. Scritta e diretta da Ryan Murphy e Brad Falchuk, già creatori di telefilm cult quali Nip/Tuck e Glee, American Horror Story racconta, come dice lo stesso titolo, una tipica e terrorizzante storia americana: una famiglia con un doloroso aborto e un tradimento alle spalle, decide di trasferirsi da Boston a Los Angeles per poter iniziare una nuova vita.

Benjamin Harmon (Dylan McDermott), capofamiglia degli Harmon, è uno psichiatra di successo che cerca di convivere con sua moglie Vivien (Connie Britton) dopo averla tradita ripetutamente nel corso del matrimonio. Vivien, una donna distrutta dal tradimento di suo marito Ben e dal terribile aborto spontaneo subito, tenta in tutti i modi di ricominciare a vivere cercando di affogare il suo dolore in una vita piatta e normale. La piccola Violet Harmon (Taissa Farmiga), figlia di Ben e Vivien, è una ragazza problematica che cerca di superare le discussioni dei genitori e una scuola piena di bulli autoinfliggendosi terribili tagli sulle braccia. La famiglia Harmon decide di trasferirsi a Los Angeles per abbandonare i traumi del passato e ricominciare da zero una nuova vita, ma sceglie decisamente la casa sbagliata in cui traslocare: una antica villa vittoriana sede di terribili omicidi nel corso dei secoli. Dal momento che gli Harmon metteranno piede nella villa, incontreranno alcuni terribili personaggi, quali la inquietante e invadente vicina di casa Constance Langdon (Jessica Lange) e sua figlia Adelaide (Jamie Brewer), l’ambiguo Larry Harvey (Denis O’Hare), un precedente proprietario della villa sfigurato da un terribile incendio appiccato da lui stesso, Tate Langdon (Evan Peters), un adolescente disturbato in cura da Ben e Moira O’Hara (Frances Conroy), una governante dal misterioso passato. Gli Harmon cercheranno in tutti i modi di ricominciare una nuova vita pur essendo divenuti gli indiscussi protagonisti di un’altra tipica storia americana dell’orrore.

American Horror Story è un prodotto scritto, diretto e confezionato bene ispirato a capolavori del cinema horror quali Amityville Horror del 1979 di Stuart Rosenberg o a The Others di Alejandro Amenàbar. Introdotto da una sigla allo stesso tempo accattivante e disturbante, American Horror Story continua con una narrazione di stampo cinematografico di livello qualitativo molto alto, evidenziando per l’ennesima volta la superiorità delle serie televisive rispetto alla gran parte dei film usciti in sala. A spiccare in un cast di grandissimo livello artistico troviamo una Jessica Lange decisamente irresistibile nei panni della invadente nonché sboccata vicina di casa della famiglia Harmon, madre di una ragazza down e custode degli innumerevoli segreti della villa vittoriana maledetta. Ryan Murphy è un autore e un regista eccellente, dimostrando di saper passare dalla peccaminosità della chirurgia plastica di Nip/Tuck alle coreografie di Glee ai fantasmi di American Horror Story con una nonchalance unica, accompagnata sempre dal suo irresistibile senso dell’umorismo. Ovviamente in questo nuovissimo American Horror Story non vi sono solo pregi, ma anche brutti difetti, come una narrazione discontinua che rende difficile allo spettatore seguire con linearità la storia, la quasi totale assenza di tensione e orrore ed una rappresentazione complessiva che sa di già visto. In ogni caso è troppo presto per dare un giudizio complessivo su questa nuova interessante serie televisiva. Non ci resta che attendere la trasmissione dei successivi dodici episodi per poter comprendere se American Horror Story possa essere considerata o meno la degna erede del telefilm horror cult The Walking Dead.

American Horror Story viene trasmessa ogni martedì alle 22:45 sul canale satellitare Fox.