American Horror Story, recensione del secondo episodio

Il 15 novembre 2011 è stato trasmesso sul canale satellitare Fox il secondo episodio di American Horror Story, intitolato Il passato ritorna. Questa interessante seconda puntata, diretta da Alfonso Gomez-Rejon e scritta dai creatori del telefilm Ryan Murphy e Brad Falchuk, si apre con un disturbante flashback datato 1968: due ex inquiline della casa maledetta vengono uccise barbaramente da un serial killer. Tornati nel 2011, Ben (Dylan McDermott) deve affrontare le conseguenze del suo tradimento volando fino a Boston dalla sua ex amante Hayden (Kate Mara) in modo da aiutarla ad abortire il figlio concepito durante la loro relazione extra coniugale. Rimaste sole in casa, Vivien (Connie Britton) e Violet (Taissa Farmiga), si troveranno a fronteggiare tre giovani psicopatici decisi a replicare con le stesse modalità l’omicidio avvenuto in quella casa nel 1968. A supportare le due donne, in modo consapevole e non, oltre alle misteriose presenze della casa ci saranno l’ambigua vicina di casa Constance Langdon (Jessica Lange) e i suoi figli Tate (Evan Peters) e Adelaide (Jamie Brewer), a conoscenza dei molti segreti della antica dimora.

La seconda puntata di American Horror Story appare assurdamente molto più significativa e di impatto del pilot che era si interessante ma anche ambiguo e difficile da seguire. Alfonso Gomex-Rejon, già regista di alcuni degli episodi più significativi di Glee e assistente alla regia di numerosissimi film di livello internazionale quali State of Play, Julie e Julia, Mangia, prega, ama e The Eagle, riesce a ricreare in questo secondo episodio un livello di suspense e mistero di grande qualità, permettendo finalmente al telefilm di passare dal genere thriller a quello horror. Supportato dalla divertentissima Jessica Lange, che sembra interpretare una Sue Sylvester in versione dark, e dalle eccellenti Connie Britton e Taissa Farmiga, questo secondo episodio finalmente convince lo spettatore, divertendolo, incuriosendolo e allo stesso tempo un pochino perfino spaventandolo. Ryan Murphy è furbo e riutilizza tutti gli elementi di Glee più efficaci calandoli semplicemente in una atmosfera meno gioiosa e canterina: torna la signora di mezza età sboccata, crudele ma allo stesso tempo umana (Sue Sylvester Constance Langdon), torna la psicoanalisi e perfino la giovane ragazza down. American Horror Story nel complesso funziona abbastanza bene, pur non essendo ancora chiara la direzione definitiva intrapresa dai registi e dai produttori, sempre in bilico tra una versione ripulita di un film horror ed un telefilm pronto ad infrangere i canoni della televisione osando l’orrore dei peggiori Alexandre Aja, Wes Craven o Eli Roth. Fare un telefilm di stampo chiaramente horror senza sangue, spaventi e creature mostruose è una presa in giro nei confronti dello spettatore; non ci resta che attendere la trasmissione delle prossime undici puntate di questa prima stagione per poter vedere se l’orrore vero farà capolino in American Horror Story. In ogni caso vi anticipiamo che nel prossimo episodio, intitolato Vecchi rancori, un flashback ci svelerà un inquietante episodio legato al passato della misteriosa Constance. Tornati nel 2011, Vivien farà di tutto per vendere la casa maledetta. Ci riuscirà? Non vi sveliamo di più.

American Horror Story viene trasmesso ogni martedì sul canale satellitare Fox.