Animali Fantastici e Dove Trovarli recensione: l’immaginazione di J.K. Rowling colpisce ancora

Mentre il mondo festeggia 15 anni dalla nascita del magico mondo di Harry Potter (qui puoi comprare il cofanetto con tutti gli 8 film della saga) , il 17 Novembre il cinema accoglie il nuovo film Animali Fantastici e dove Trovarli, che invita nuovamente ad immergersi nel mondo surreale e meraviglioso di J. K. Rowling. Questa volta non c’è un romanzo a dettare le regole, ma solo un piccolo racconto che la scrittrice inglese aveva realizzato nel 2001 per beneficienza, e dal quale è partita per scrivere la sua prima sceneggiatura per il grande schermo.

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La magia dei ruggenti anni ’20

Sicuramente gli appassionati di Hogwarts non potranno resistere al paragone con la saga del celebre maghetto con gli occhiali, ma Animali Fantastici e dove Trovarli in realtà è un prodotto indipendente che sfrutta la luce e la potenza del precedente franchise di successo, ma sottolinea una sua personalità che funziona e coinvolge. Eddie Redmayne, attore premio Oscar per La Teoria del Tutto, interpreta Newt Scamander, un magizoologo che, dopo un giro intorno al mondo per studiare le creature magiche esistenti, si ferma nella New York degli anni ’20 e resta coinvolto in un’avventura ricca di imprevisti, colpi di scena e pericolosi incantesimi. La sua valigia, custode di un mondo straordinario ed intrigante, viene scambiata accidentalmente con quella di un No-mag che sogna di aprire una pasticceria. Siamo lontani da Hogwarts e in America c’è una forte divisione tra maghi ed esseri umani, chiamati no-mag invece di babbani, e la presenza di Scamander e i suoi animali fantastici non migliora la situazione, soprattutto quando un Obscurus porta un vento di oscurità e distruzione tra le strade di Manhattan.

Il mondo magico per adulti di J.K. Rowling

La Rowling abbandona l’idea di una storia di formazione propria di Harry Potter per affrontare personaggi ed eventi più legati ad una dimensione adulta. Si respira un’aria familiare, a partire dalla suggestiva colonna sonora di John Williams in apertura e in alcuni riferimenti curiosi ed ironici all’esperienza di Hogwarts. Animali Fantastici e Dove Trovarli è quindi un film di avventura con un ritmo serrato che trae forza da una buone dose di effetti speciali, divertenti da vivere con una visione in 3D al cinema. La magia offre una serie di spunti irresistibili per arricchire l’estetica del film, anche se il ruolo fondamentale è ancora una volta l’invidiabile immaginazione di J.K. Rowling, che sembra volerci rendere partecipi della sua fantasia senza limiti che ha colpito ancora una volta.

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Un quartetto di protagonisti che funziona

Redmayne è perfetto nei panni di un mago impacciato e amante degli animali, con l’aspetto di un nerd british della porta accanto, ma la sua interazione con Katherine Waterson nei panni di Tina, Dan Fogler come il no-mag Jacob e la svampita Queenie interpretata da Alison Sudol, dimostrano che l’unione fa la forza…di un cast. Inoltre la presenza di una serie di creature magiche ed insolite da incontrare, come l’irresistibile ladruncolo Snaso, il tenero Asticello di nome Pickett o il timido Demiguise, permettono di inserire nella storia momenti esilaranti e surreali da vivere con l’animo infantile della scoperta. Ezra Miller conferma ancora una volta il suo talento, ma viene sfruttato poco dal regista, mentre il lato oscuro ritrova Colin Farrell, John Voight e Samantha Morton che convincono senza particolare enfasi.

David Yates ha diretto diversi capitoli di Harry Potter, pertanto non è nuovo al mondo di J.K. Rowling e non si sforza troppo per realizzare un film di intrattenimento, che regala il giusto mix di emozione, divertimento e colpi di scena. La sua ricetta iniziale funziona anche per la storia di Newt Scamander e quindi meglio non esagerare, tenendo lontano Animali Fantastici e dove Trovarli dall’ombra di una saga pluriennale con un seguito di appassionati con il fucile puntato. Portare la magia nei ruggenti anni ’20 a New York, che già si ricordano con stupore e romanticismo, è senza dubbio un esperimento riuscito per la Rowling, che si scopre tagliata anche per il  cinema.

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