Assolo, Laura Morante Woody Allen al femminile

Dopo Ciliegine del 2012 l’attrice Laura Morante è tornata dietro la macchina da presa per Assolo, una commedia dal sapore francese che analizza la solitudine di mezza età dal punto di vista femminile, con ironia e realismo.

Flavia (Laura Morante) è una donna fragile ed insicura. Ha due matrimoni alle spalle, due figli, un cane in prestito ed è sempre alla disperata ricerca del consenso e dell’affetto delle persone che la circondano.Incapace di separarsi emotivamente dai suoi ex mariti Gerardo (Francesco Pannofino) e Willy (Gigio Alberti), Flavia intesse rapporti amichevoli anche con le loro nuove compagne, Giusi (Emanuela Grimalda) e Ilaria (Carolina Crescentini). In questa famiglia allargata Flavia è però sempre sola, incapace di raggiungere qualsiasi obiettivo per lei davvero importante. Che sia la patente di guida o un corso di tango, nulla sembra andare per il verso giusto. Tra incidenti di percorso e sorprendenti scoperte, Flavia imparerà che nessuna donna è perfetta e che l’autostima e la libertà tanto inseguite erano proprio lì, a portata di mano.

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Alla soglia dei 50 anni molte donne sembrano guardarsi indietro e fare i conti con la propria condizione di madre, moglie, donna e professionista. In questo caso questo processo di analisi diventa oggetto di un film che sceglie un registro leggero ed ironico, raccontando la storia di una donna fragile ed insicura, che tuttavia trova nella solitudine un’alleata per andare avanti e riscoprire se stessa. Come una sorta di Woody Allen al femminile Laura Morante si racconta con una voce fuori-campo, parlando di relazioni, amicizie, delusioni e desideri per il futuro. Ne viene fuori una commedia fresca e divertente, che ispira sorrisi sinceri all’ombra di una malinconia delicata e riflessiva che dona spessore alla sceneggiatura e alla regia. La capacità dell’attrice di toccare le corde della comicità, emozionando nello stesso tempo lo spettatore fino a commuoverlo, rende Assolo un film piacevole e coinvolgente, da vedere. Rispetto al suo esordio come regista, la Morante esplora qui un cinema più ambizioso, giocando con piani temporali e viaggiando in una dimensione onirica ed enigmatica. Il titolo fa riferimento ad un brano musicale eseguito ­­- in una composizione corale od orchestrale ­- ­da una sola voce o da un solo strumento. E, infatti, questo film si aggrappa soprattutto all’eleganza e alla presenza della regista e protagonista, anche se i ruoli di supporto lasciano la loro impronta, soprattutto Piera Degli Esposti nei panni della sua paziente psicologa. Assolo è al cinema dal 5 Gennaio distribuito dalla Warner Bros.

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