Berlinale 2017: El Bar, una dark comedy claustrofobica

Quando un autore ha uno stile cinematografico unico e riconoscibile, è un genio della settima arte. Un attributo che non descrive solo Tim Burton o Wes Anderson ma anche grandi registi della scena europea. Dopo il successo di pubblico e critica di La comunidad, Crimen perfecto e Le streghe sono tornate, Alex de la Iglesia firma El Bar. Un’opera che, dal folle prologo al bizzarro epilogo, trasuda la grottesca ironia dell’autore spagnolo.

Ispirato da Distretto 13 – Le brigate della morte di John Carpenter, El bar racconta la storia di un gruppo di persone che, in una giornata come tante, affronta una situazione ai limiti della realtà. Quando un cliente viene freddato da un cecchino nel mezzo di Madrid, cinque sconosciuti si rinchiudono in un bar. E se il pericolo venisse dall’interno del locale?

I bizzarri protagonisti di El Bar di Alex De La Iglesia

Perfectos Desconocidos

Giocando con il remake di Perfetti sconosciuti di Alex de la Iglesia in uscita nelle sale spagnole nel 2017, introduciamo questa pellicola dai toni dark. Sin dal piano sequenza iniziale che rivela i personaggi della storia, El Bar racconta la tragicomica disavventura di cinque sconosciuti diversi tra di loro. Dal senzatetto ubriaco alla sensuale Elena e il nerd Nacho, i personaggi di El Bar condividono solo il desiderio di sopravvivenza. Uno spaccato che, mostrando come in una situazione di pericolo ognuno pensi a sé, rivela le meschinità dell’animo umano.

Gli antieroi di El Bar sono tutti sospettati e nessuno è disposto a sacrificarsi per la salvezza altrui. Un messaggio che, tra citazioni bibliche e il sapore teatrale, regala un Carnage unico e irresistibile.

Alex De La Iglesia contrappone le meschinità della natura umana alle oscure fondamenta di un bar

Un thriller grottesco

Violento, divertente, folle e grottesco, El Bar gioca con lo spettatore dal primo all’ultimo minuto. Sospeso tra l’horror, il thriller e la dark comedy, Alex De La Iglesia sviluppa un’opera a più strati che emerge attraverso le perversioni dei personaggi. Il contesto è solo accennato. Nella Madrid dei giorni d’oggi dei cordiali individui diventano bestie pronte a divorarsi per sopravvivere a un contagio di cui non conoscono le conseguenze.

Che cosa sareste disposti a fare per vivere? E soprattutto, vi sacrifichereste per qualcuno che conoscete appena? Con intelligenza e ironia, Alex De La Iglesia interroga il pubblico senza premere l’acceleratore sulla questione morale (che resta sullo sfondo). Lo humour resta il punto di forza di un instant classic che, tra guizzi gore, personaggi folli e situazioni ai confini della realtà, diverte il pubblico trasportandolo in un microcosmo di rara originalità.

Caratterizzato dal respiro claustrofobico di In linea con l’assassino e Distretto 13 (chiunque esca dal bar viene ucciso con un colpo in testa), El Bar analizza la natura umana, apparentemente perfetta ma oscura come le fondamenta di un bar di cui conosciamo solo la superficie. Un trionfo di kitsch, tensione e ironia che, consacrando Alex De La Iglesia tra i più promettenti autori del cinema europeo, ci regala una dark comedy di cui sentivamo la mancanza.