Cannes 2016: Café Society, la commedia romantica di Woody Allen apre la kermesse

Apre la 69° edizione del Festival di Cannes Cafè Society, la nuova commedia romantica di Woody Allen. Bobby (Jesse Eisenberg) è un giovane ebreo disposto a tutto per diventare un agente cinematografico. La soluzione è lavorare per lo zio Phil (Steve Carell), un potente produttore che lo introduce nel dorato mondo di Hollywood. Sopravvivere nella New York degli anni Trenta non è facile ma fortunatamente arriva Vonnie (Kristen Stewart), la timida segretaria di Phil. Nonostante Vonnie abbia una storia con un altro uomo, inizia a provare qualcosa per Bobby. Riusciranno a coronare il loro sogno d’amore o si lasceranno sedurre dalle logiche del potere della Cafè Society?

CINEMA Café Society

Da tempo immemore Woody Allen scrive e dirige un film all’anno. Tutto ha però un limite, perfino la creatività di un regista che, da Match Point in poi, ha diretto capolavori come Midnight in Paris e scult come To Rome With Love. Il successo o meno di un’opera firmata da Woody Allen è un’incognita perché, nonostante un pizzico di ripetitività, i suoi film regalano (quasi sempre) dialoghi brillanti, personaggi sopra le righe e irresistibili omaggi ai classici del cinema; punti di forza presenti in Cafè Society, un’opera ammirevole nella ricostruzione degli anni Trenta e nella fotografia di Vittorio Storaro ma debole nella storyline e nella caratterizzazione dei personaggi. Kristen Stewart delude con una performance monocorde, Eisenberg non stupisce a causa di un personaggio fin troppo alleniano e Lively e Carell non convincono in ruoli visti innumerevoli volte sul grande schermo. Il problema di Cafè Society è l’inconsistenza di fondo che, tra dialoghi poco brillanti e storyline fiacche, non permette ad Allen di regalare uno sguardo lucido sulla Hollywood degli anni d’oro del cinema. Restano l’affascinante atmosfera retrò e l’inconfondibile tocco di un regista che, sin dai titoli di testa, sa catturare l’attenzione del pubblico ma è un po’ poco per Woody Allen e per l’apertura di una kermesse come Cannes. Dopo tanto cinema europeo il ritorno di Allen alla commedia newyorchese si rivela poco convincente ma non c’è nulla da temere perché sicuramente vedremo ancora molte opere firmate dal regista di Manhattan: “Una notte mi sveglierò e mi prenderà un colpo ma fino a quel momento rassegnatevi. Farò film finché ci sarà gente così folle da darmi i soldi per farli”.

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