Può sembrare strano ai molti scettici che ritengono che l’arte non si mangi, eppure ancora una volta l’Italia spicca per le sue bellezze artistiche. Non è un caso che un dipinto di Caravaggio sorvoli mezzo mondo per arrivare fino a Cuba. Infatti, dal 23 settembre al 27 novembre il celeberrimo Narciso che si specchia alla fonte sarà esposto al Museo Nazionale di Belle Arti de L’Avana.

Dipinto tra il 1597 e il 1599 e attribuito al Caravaggio nel 1913 da Roberto Longhi, è un capolavoro in grado di affascinare e di attrarre spettatori grazie al suo impianto costruito sulla doppia figura riflettente, ideato da Caravaggio partendo dalle Metamorfosi di Ovidio: << Desidera, senza saperlo, se stesso; elogia, ma è lui l’elogiato, e mentre brama, si brama, e insieme accende e arde. Quante volte non dà vani baci alla fonte ingannatrice! Quante volte non tuffa nell’acqua le braccia per gettarle attorno al collo che vede, ma nell’acqua non si afferra!>>.

La mostra “Caravaggio a Cuba” ospiterà per la prima volta, oltre al Narciso, altre dodici opere dei cosiddetti caravaggeschi, molte delle quali provenienti dalla Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini. Tra i caravaggeschi, si potranno osservare l’Autoritratto di Artemisia Gentileschi, pittrice dal fascino indiscusso di cui è pervasa la sua arte; il Riposo nella fuga in Egitto di Orazio Gentileschi, padre di Artemisia, abile pittore che fu in grado di creare uno stile personale unendo le novità introdotte da Caravaggio con le forme michelangiolesche del ‘500 toscano; il Bacco e un bevitore di Bartolomeo Manfredi, che appartenne alla corrente dei caravaggeschi della prima ora; il San Francesco d’Assisi di Carlo Saraceni, di formazione tardo manierista, poi attirato dall’innovazione caravaggesca.

<<Caravaggio è richiesto in tutto il mondo e questa mostra lo conferma>> ha sottolineato Rossella Vodret, soprintendente speciale per il Polo Museale della città di Roma e curatrice della mostra, in occasione dell’inaugurazione della mostra, avvenuta il 14 settembre nella sede del Ministero dei Beni Culturali. Insieme alla Vodret, hanno presentato l’esposizione il sottosegretario ai Beni Culturali, Riccardo Villani, il sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, e il vice ministro della cultura di Cuba, Fernando Rojas. <<La mostra “Caravaggio a Cuba” ha il merito di valorizzare una delle espressioni più alte del nostro patrimonio nazionale, lustro dell’Italia nel mondo, e al contempo di favorire l’apertura di un canale privilegiato con un Paese importante che sta conoscendo cambiamenti rilevanti. La cultura è un ponte tra i popoli solido e duraturo sul quale transitano uomini, idee, emozioni e sentimenti, costruendo quei legami sui quali si fonda l’autentica amicizia>> ha sottolineato Villari.

Non soltanto arte, quindi, ma anche relazioni diplomatiche guidano l’Italia e Cuba a questa partnership museale. E per fortuna, questa volta, il rappresentante italiano sarà Caravaggio.