Robin Wright perdona Kevin Spacey: “Diamogli una seconda possibilità”

Non è certamente un bel periodo per Kevin Spacey. Il celebre attore di Hollywood deve fare i conti con una serie di accuse che stanno minando la professionalità costruita in tanti anni di carriera. Spacey, infatti, è stato denunciato da decine di giovani attori che lo hanno individuato come il responsabile di alcune molestie sessuali.

Robin Wright tende la mano a Kevin Spacey

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Il polverone mediatico ha fatto sì che Kevin Spacey sparisse completamente dalla circolazione. Stando a quanto affermato dai media USA, l’attore si sarebbe rifugiato nella stessa clinica di disintossicazione del sesso che ha accolto Harvey Weinstein, il famoso produttore accusato da moltissime attrici di abusi e violenze. Kevin Spacey è tornato alla ribalta verso la metà di agosto con il film ‘Billionaire boys club‘, che si è però rivelato un fiasco totale: nel giorno d’esordio il film ha raccolto appena 126 dollari al botteghino.

Tuttavia c’è ancora qualcuno che tende la mano all’attore e crede che sia il caso di concedergli la possibilità di pentirsi. Si tratta di Robin Wright, star di Hollywood e moglie di Kevin Spacey nella serie tv “House of Cards“: l’attore statunitense è stato cacciato dalla serie di Netflix dopo le accuse di molestie.

“Credo che tutti abbiano diritto ad una seconda chance”

Credo che ogni essere umano abbia le capacità per riabilitarsi dai propri errori – ha detto la 52enne in un’intervista rilasciata a Net-a-Porter – Per questo, io credo assolutamente nel dare una seconda chance alle persone: tutto ciò si chiama crescere“.

L’attrice, che nella serie tv di successo interpreta la moglie del deputato del Partito Democratico Usa, Frank Underwood (alias Kevin Spacey), dice di essere molto dispiaciuta per tutto ciò che è emerso nelle scorse settimane sul conto del collega. “Mi dispiace per chiunque la cui vita viene spiattellata nell’arena pubblica, è un incubo. Condividiamo le performance con gli spettatori e il fatto che il nostro privato venga messo in mostra è il lato che odio del nostro lavoro“.