Cinquanta Sfumature di Grigio, la recensione del film più discusso dell’anno

Si é tenuta questa sera al Festival del cinema di Berlino l’anteprima del film più atteso dell’anno: Cinquanta sfumature di grigio. Diretto da Sam Taylor-Johnson ed interpretato da Dakota Johnson, Jamie Dornan, Victor Rasuk, Marcia Gay Harden e Rita Ora, Cinquanta sfumature di grigio é l’adattamento cinematografico del best-seller di E.L. James, primo capitolo di una trilogia che ha venduto dal 2011 ad oggi oltre cento milioni di copie.

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Anastasia Steele (Dakota Johnson) é una brillante studentessa che, per fare un favore ad un’amica, si trova ad intervistare l’amministratore delegato della Grey Enterprises, Christian Grey (Jamie Dornan). L’uomo rimane colpito dalla purezza di Anastasia e decide di corteggiarla con regali costosi e viaggi extra-lusso. Ma quando i due iniziano a frequentarsi emerge il lato oscuro di Christian. Ed Anastasia si troverà a scegliere se perdere l’uomo della sua vita o subire per sempre le ‘estreme’ condizioni del contratto da firmare per diventare la signora Grey.

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RECENSIONE

É da oltre un anno che si parla dell’adattamento cinematografico di Cinquanta sfumature di grigio. Prima per via del casting infinito per trovare Christian Grey ed in seguito, per il mistero sulle tanto attese scene di sesso. Il chiacchiericcio generale ha fatto poi il resto trasformando il film di Sam Taylor-Johnson in un fenomeno pop prima ancora della sua uscita, prevista per il 12 febbraio, data strategicamente vicina all’inflazionatissimo San  Valentino. Mai data é stata più azzeccata per un film come Cinquanta sfumature di grigio, un vero e proprio prodotto creato e confezionato per macinare milioni di dollari. Milioni che il film della Johnson incasserà al botteghino mondiale, lanciando Dornan e Johnson nello star system e dando vita ad una saga che infesterà i cinema per i successivi tre, quattro anni. Ma lasciando da parte tutte le similitudini con la sopravvalutata saga di Twilight, Cinquanta sfumature di grigio non è poi così male purché lo si veda con la consapevolezza di quello che effettivamente e praticamente é, un pop porno.

Un gioco di parole per descrivere un film che é piacevole più per la confezione che per l’opera in sé, praticamente inesistente. Come inesistente era il libro della James, nato come fan fiction di Twilight e divenuto inspiegabilmente un fenomeno mondiale. Ma quando ci sono dei protagonisti belli e magnetici come Dornan e Johnson, una regia da videoclip patinata, elegante e attenta ai dettagli (bellissima l’inquadratura finale) e una colonna sonora che vede cantanti del calibro di Beyonce, Ellie Goulding e Sia accompagnare le avventure sessuali e non di Christian  Grey ed Anastasia Steele, il film funziona già di per sé. Perché é un film leggero e divertente e vola nonostante gli oltre 120 minuti di durata. Sul fronte porno poi il film della Johnson ripulisce in parte il più esplicito libro della James. E la scelta si rivela vincente perché le tanto attese scene di sesso si rivelano equilibrate ed eleganti, nonostante le immagini lascino ben poco spazio all’immaginazione. Un po’ meno vincente invece é la sceneggiatura di Kelly Marcel che tra battute fuori luogo, continui cambi di maglietta di Grey e momenti di struggimento emotivo poco credibili, fornisce un ricco materiale per uno Scary Movie 6 o per una parodia trash del duo Friedberg e Seltzer. Ma nonostante le prevedibilissime ed evidenti pecche Cinquanta sfumature di grigio si rivela il prodotto che tutti ci aspettavamo. Un film estremamente piacevole da guardare, sentire e gustare. Un guilty pleasure che tutti disprezzano ma che sotto sotto tutti vedono.

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