Sabato 3 settembre 2011 è stato presentato a pubblico e critica della 68 edizione della Mostra del Cinema di Venezia il nuovo film diretto da James Franco, Sal, un intenso e interessante biopic basato sulla vita di Sal Mineo, ex bambino prodigio interprete del classico Gioventù bruciata. Dopo una intro shock che mostra allo spettatore il telegiornale del 12 febbraio 1976 con tanto di annuncio della morte di Sal, il film torna indietro di 24 ore, raccontando con uno stile lento e cerebrale l’ultima giornata dell’attore, fatta di allenamento fisico, incontri con i produttori, prove di recitazione e tanto altro ancora.

Sal, essendo gay, cerca di realizzare un progetto cinematografico a sfondo e tematiche omosessuali senza alcun compromesso e restrizione e alla fine di un estenuante dialogo con un produttore hollywoodiano riesce ad ottenerere la direzione del film, vero e proprio trampolino di lancio per l’avvio di una nuova carriera. Il film prosegue poi con la descrizione momento per momento del resto della giornata di Sal fino alla chiusura shock della sua uccisione, avvenuta senza motivo a causa di un ferita da pugnale inflittagli da un bandito. Sal è un film semplice, girato con uno stile documentaristico e a tratti vicino all’arte visiva di Gus Van Sant che vuole rendere omaggio ad una persona troppo poco compresa nella storia del cinema. L’interpretazione e la fisicità di Val Lauren sono a dir poco perfette, andando a rappresentare un moderno Sal perfettamente in linea con l’originale. Franco mostra allo spettatore le varie sfaccettature del personaggio, da quelle più materiali evidenziate in ore e ore di allenamento fisico a quelle più profonde mostrate in un attore commosso all’idea di essere riuscito a realizzare il film in cui crede. Sal era sicuramente una persona passionale, un uomo buono ed un ottimo professionista, una metafora ovvia delle durezze di Hollywood che un giorno ti loda come star e un altro ti distrugge omologandoti in un ruolo fisso o in uno stereotipo.

Il regista James Franco non è nuovo alla tematica omosessuale, avendo preso parte a numerosi e importanti film di denuncia come Milk , Urlo e tanti altri ancora, quindi non stupisce che alla direzione di questo piccolo e allo stesso tempo grande film ci sia proprio lui. Sal è un film cerebrale, lentissimo, caratterizzato da piani sequenza infiniti e da primi piani ravvicinatissimi, che pur stancando lo spettatore, lo portano ad una fase di ascolto e di visione superiore, non basata sul piacere ma sulla comprensione della personalità di Sal. Questo film è un vero e proprio omaggio che Franco ha voluto dedicare a Sal, una sorta di riscrittura della vita dell’attore intesa a far arrivare a tutti una visione del personaggio prima di tutto come essere umano. Non è difficile capire il motivo per cui Franco abbia deciso di dirigere questo film, essendo lui stesso un moderno Sal, perennemente diviso tra blockbuster imponenti in cui non crede e piccoli film in cui mette il cuore. Di certo Hollywood ha trovato un nuovo autore in James Franco, vera e propria personalità poliedrica ricca di numerose sfaccettature, comiche, drammatiche, impegnate, proprio come il protagonista della sua storia Sal Mineo.