Irrational Man, la recensione del nuovo film di Woody Allen

“Sono il semplice prodotto dei filosofi che ho avuto modo di leggere” ha affermato Woody Allen in una recente intervista. Il regista americano è solito esprimere la sua visione della vita in un film, ma con il nuovo Irrational Man nelle sale italiane dal 16 Dicembre, lo fa tornando ad analizzare il curioso e ricco mondo della filosofia con Joaquin Phoenix ed Emma Stone nel ruolo dei protagonisti principali.

Phoenix interpreta Abe Lucas, un professore universitario depresso e demotivato che ha perso la fiducia nel futuro e non riesce più a sentirsi vivo. Quando si trasferisce in una piccola città per insegnare filosofia, incontra due donne che scuotono la sua esistenza in un modo o nell’altro: la collega Rita Richards che si butta tra le sue braccia e spera di fuggire con lui in Europa, e la studentessa Jill Pollard interpretata da Emma Stone con la quale egli instaura una strana relazione di amicizia e attrazione che non trova una sua dimensione reale. Mentre prende forma questo vago triangolo, un giorno Abe e Jill seduti ad un bar ascoltano una conversazione comune tra quattro sconosciuti e il professore alcolizzato e tormentato resta coinvolto nella storia, tanto da prendere una decisione che cambierà la sua vita per sempre.

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Da sempre sono attratto da ciò che la gente chiama ‘le grandi domande‘” ha sottolineato Allen che si potrebbe tranquillamente definire un filosofo contemporaneo, viste le sue sceneggiature brillanti ed originali composte per lo più da monologhi e confronti esistenziali sezionano ogni relazione umana, dalla classica storia d’amore al confronto generazionale e l’amicizia. A differenza di altri suoi illustri colleghi Woody Allen è particolarmente prolifico. Soprattutto in questi ultimi anni di carriera ha scritto e diretto diversi lungometraggi che, a parte la debole parentesi di To Rome with Love, hanno confermato il suo talento e la sua capacità di mantenere uno stile unico e creativo. Questo ultimo film acclamato alla scorsa edizione del Festival di Cannes, è una storia brillante e curiosa, che unisce la commedia ad una sorta di noir dai toni più scuri. Infatti al centro della scena regnano temi come la depressione, la paura, l’omicidio e l’amore, affrontati con lo humour irresistibile che contraddistingue il regista da sempre. L’ironia è la vera protagonista, mentre Phoenix ed Emma Stone si fanno guidare dagli eventi, regalando due performance molto buone e forti di una “complessità intrinseca” come li definisce lo stesso Allen. Traendo forza da una conoscenza approfondita e competente della filosofia antica e moderna, Woody Allen realizza un film divertente, riflessivo ed intrigante che tiene un ritmo costante dall’inizio alla fine, anche se inferiore ad alcuni suoi lavori precedenti dal punto di vista della costruzione narrativa. Per chi ha presenta la sua filmografia Irrational Man sembra una ricetta preparata con il mistero di Match Point, l’ironia e il vago romanticismo di Magic in The Moonlight e l’inadeguatezza personale e di coppia di un classico come Manhattan.

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