Il ciclo di conferenze su Caravaggio. E non solo

 

 

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della mostra Roma al tempo di Caravaggio 1600-1630 a Palazzo Venezia. Capire Caravaggio significa, innanzitutto, capire il contesto storico in cui operò il geniale Michelangelo Merisi. D’altra parte non stiamo parlando di un artista minore, ammesso che ne esistano, ma stiamo parlando di un pittore che ha cambiato l’ordine degli addendi dando vita ad un risultato eccezionale. Quello che si dice mostro, nell’accezione latina. Unico e incomparabile, Caravaggio ha sempre fatto parlare di sé: i contemporanei prima, i posteri poi. Ecco una nuova occasione per discutere su una figura colma di fascino e di indiscutibile portata rivoluzionaria e per parlare di quel mondo che ruotava intorno a Michelangelo Merisi. Temi, autori, generi: questi gli argomenti di cui tratta la serie di incontri che si terranno nella Sala Altoviti a Palazzo Venezia. Il ciclo di conferenze ha preso il via già il 24 novembre scorso, aperto dall’introduzione tenuta dalla curatrice della mostra Rossella Vodret, che ha visto Stefania Macioce, docente all’Università La Sapienza di Roma, occuparsi di Caravaggio attraverso le incisioni. Sono seguite poi le conferenze di Francesca Cappelletti e Claudio Strinati. Martedì 13 novembre, invece, sarà la volta di Gianni Papi che racconterà la parabola del giovane Jusepe de Ribera. Raffaella Morselli, il 15 dicembre, presenterà Guido Reni, artista capace di seguire le orme di Annibale Carracci, per poi evolversi in uno stile autonomo e personale. Dopo la pausa natalizia, il 10 gennaio sarà la volta di Silvia Danesi Squarzina, pronta a svelare il teatro della crudeltà di cui fu attore protagonista Caravaggio. Due giorni dopo prenderà il microfono Arnauld Brejon de Lavergnée: argomento della sua discussione il Cavalier d’Arpino, alla cui bottega Caravaggio intraprese la sua attività romana. Il 17 gennaio Patrizia Cavazzini disquisirà dei temi in voga nel mercato artistico di primo Seicento. Maria Cristina Terzaghi, docente presso l’Università di Roma Tre, si occuperà della Roma vista da Milano, il 19 gennaio. Gli artisti veneti giunti a Roma tra il 1590 e il 1630 saranno analizzati, il 24 gennaio, da Maria Giulia Aurigemma. Caterina Volpi, il 26 gennaio, osserverà la scena dal punto di vista peculiare della funzione dei quadri in quell’epoca. Ma in che modo è stata recepita la lezione di Caravaggio? Quale fu la reazione nei confronti della pittura del Merisi? A queste domande risponderà Alessandro Zuccari, il 2 febbraio. Il 7 febbraio Sybille Ebert-Schifferer propone l’indagine su Elsheimer e Roma. L’ultimo appuntamento sarà condotto da Rossella Vodret il 9 febbraio. Questi incontri, tutti previsti per le ore 17, costituiscono ottimi strumenti per indagare più nel profondo la storia e l’arte di quel periodo così glorioso per la storia dell’arte. Imperdibile per tutti coloro che non si soffermano soltanto al colpo d’occhio, ma cercano e ricercano sempre una spiegazione in più.

Per maggiori informazioni consultare il sito: www.romaaltempodicaravaggio.it