Il cortometraggio “Alice”, la recensione

Presentato alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia, “Alice” è il secondo cortometraggio di Roberto De Paolis che dopo “Bassa Marea” del 2010, torna a distanza di un anno al Lido con questo nuovo lavoro, proposto in concorso nella sezione Controcampo Italiano.

Alice, anallizza la vita di una giovane coppia, impegnata nella costruzione del proprio futuro. Nella casa appena comprata, Andrea (Edoardo Pesce già visto in 20 Sigarette di Aureliano Amadei e nella serie tv “Romanzo criminale“)  e Anna (Giulia Bevilacqua, nota per il film “Come incontrare nel modo giusto l’uomo sbagliato” e per la serie tv “Distretto di Polizia“) scherzano, litigano, progettano. Si amano. “Ti devo dire una cosa”:.. ci sono notizie che stringono i legami e scatenano reazioni incontrollate, sconosciute. E ci sono eventi che quei legami e quelle passioni li distruggono. Come la perdita di un figlio. Questo cortometraggio segue una parabola esistenziale che sembra essere solo un incubo; anche se, una volta svegli, i due protagonisti si ritrovano soli e distanti. Incamminandosi ognuno verso il proprio cammino di ricostruzione, Andrea e Anna rimarranno vicini, chissà per quanto, nello spazio vuoto della stanza di Alice.

Pur trattando un tema noto, ossia quello della perdita di un qualcosa di fondamentale nella propria vita, De Paolis ha cercato con questo corto di mettere in evidenza domande per niente scontate come il cercare di fronteggiare il dolore della privazione, il forte senso di mancanza. Cercando di evitare il mondo delle spiegazioni razionali, il regista mette in scena le reazioni inconsce dei due protagonisti intenti a sopravvivere alla perdita.