Non è mai stato semplice trattare il tema del razzismo, tantomeno quando ci si focalizza su personaggi inumani quali erano gli scienziati, se così si possono definire, che ai tempi dei campi di concentramento esercitavano la loro professione usando cavie umane, specialmente bambini. Certo l’argomento è noto ed è stato già ampiamente discusso anche cinematograficamente parlando ma questa volta, gli sceneggiatori Matthew Vaughn, Jane Golman e Peter Straughan hanno deciso di  affrontarlo dal punto di vista di tre agenti segreti, inviati da Israele per una missione strettamente top secret.

La storia ha inizio nel 1997, agli ex agenti del Mossad, Rachel (una strabiliante Helen Mirren) e Stephan (nella versione anziana, Tom Wilkinson) giunge una notizia scioccante riguardante il loro ex-collega David (Ciàran Hinds, interprete anche nel film di prossima uscita, Tinker, Tailor, Soldier, Spy). Tutti e tre sono reduci da una missione segreta e grazie a questa, sono venerati come idoli in Israele. La storia si alterna con continui flashback proprio tra gli anni ’90 ed i ’60, che vedono come protagonisti, di 30 anni più giovani, i corrispettivi Rachel (Jessica Chastain, The Tree Of Life), Stephan (Marton Csokas, visto in Dream House e nel Signore degli Anelli) e David (interpretato da Sam Worthington, celebre per il ruolo da protagonista in Avatar). La loro missione era rintracciare il criminale di guerra, nazista, Dieter Vogel (Jesper Christensen), noto ai tempi di Hitler come “il Chirurgo di Birkenau”. Correndo gravi rischi e pagando un considerevole scotto personale, la missione della squadra viene eseguita nei minimi dettagli  e viene portata avanti da Rachel, immolatasi ad esca proprio per riuscire ad incastrare Vogel. Non è chiaro fin dall’inizio come sono andate realmente le cose in quella Berlino Est anni ’65-’66, se la missione sia stata realmente portata a termine o meno, ciò che appare chiaro è invece l’enorme fardello che questi tre personaggi devono portarsi appresso, nella loro vita quotidiana, per ben trent’anni. È questo il debito che rimarrà loro da estinguere, un debito morale verso la nazione che avevano giurato di servire e che tenteranno fino all’ultimo di ripagare. La suspense cresce man mano che il film avanza alternandosi tra presente e passato, con continui colpi di scena e rivelazioni fuorvianti, ed è questa la carta vincente che lo rende un thriller realmente ben riuscito. Ma principalmente, l’intento di regista e sceneggiatori era un altro, a mio avviso, ossia quello di scavare a fondo nelle coscienze dei tre protagonisti, che anche a distanza di tutti questi anni si ritrovano a convivere con dei fantasmi impossibili da cancellare, mettendo in evidenza i tre differenti caratteri, così distanti fra loro nell’affrontare la situazione.

La regia di questo thriller di spionaggio a forte carattere psicologico, è affidata al candidato Premio Oscar, John Madden (Shakespeare In Love) ed il soggetto è tratto da un adattamento del film israeliano del 2007, Ha-Hov, appunto, Il Debito. Arriverà nelle nostre sale, venerdì 16 settembre.

 

Di seguito il trailer in italiano: