Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, la recensione del nuovo film di Steven Spielberg

Sogni ad occhi aperti alla 69° edizione del Festival di Cannes con l’anteprima mondiale de Il GGG – Il Grande Gigante Gentile, il nuovo film di Steven Spielberg che porta per la prima volta sul grande schermo il celebre romanzo per ragazzi di Roal Dahl. Intere generazioni sono cresciute con l’avventura della piccola Sofia e il grande gigante gentile, con il desiderio di assaggiare il cetrionzolo o bere un sorso del verde sciroppio dai bizzarri effetti collaterali. In Italia dovremmo aspettare Gennaio 2017, ma il pubblico del festival francese ha avuto l’onore di vivere in anteprima la nuova avventura scritta da Melissa Methison, e diretta dal maestro della settima arte che ha fatto sognare molte generazioni.

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Il Grande Gigante Gentile è diverso dai suoi simili, ha un animo buono ed altruista e il suo compito è quello di conservare i sogni per donarli ogni notte ai bambini girando furtivamente per le strade di Londra. Un giorno porta via con sè la piccola Sofia, una bambina che vive in un orfanotrofio ed inizia così un viaggio sulle ali dell’immaginazione e della fantasia nel Paese dei Giganti. Dopo la paura iniziale, Sofia instaura un’amicizia sincera ed affettuosa con l’amico di grandi proporzioni, aiutandolo nello scontro con i giganti cattivi ed affamati di esseri umani che lo tormentano ogni giorno, mettendo in pericolo il futuro del suo mondo. Riprendendo la tecnologia CGI utilizzata per Le Avventure di Tin Tin, Steven Spielberg realizza il grande gigante gentile sui lineamenti del premio Oscar Mark Rylance. Ci si trova davanti alla perfetta versione virtuale del personaggio illustrato da Quentin Blake nel libro di Roal Dahl e l’effetto meraviglia trasporta lo spettatore in un mondo fantastico fatto di luci e colori che insieme danzano ricordando le magiche foreste di Avatar, di notte, e i suggestivi paesaggi de Il Signore degli Anelli, di giorno.

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La scenografia di ampio respiro occupa gran parte della scena, in cui si muovono la piccola Ruby Burnhill e la versione digitale di Mark Rylance, affiancati nel finale da un’ottima Penelope Wilton nei panni della Regina Elisabetta e Rebecca Hall. Spielberg ha costruito una carriera sui film destinati ad un pubblico di giovani adulti, collezionando veri capolavori come E.T. – L’Extraterrestre, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Jurassic Park e Indiana Jones e con Il GGG torna ad un cinema sognante e romantico, sfruttando la piacevole nostalgia di un’ infanzia anni ’80 e la materia prima letteraria che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo fin dalla data di pubblicazione nel 1982. Sulle delicate ed avvolgenti note composte da John Williams, il film procede con un ritmo sostenuto, grazie ad una sceneggiatura che rende giustizia al romanzo. Il vocabolario bizzarro del gigante e il ricevimento di quest’ultimo alla Corte inglese sono assolutamente da non perdere, anche se l’umorismo è forse spesso soffocato da situazioni eccessivamente leziose. Quindi Il GGG – Il Grande Gigante Gentile può considerarsi un esperimento riuscito, soprattutto per gli appassionati del cinema firmato Spielberg, che utilizza l’elemento fantastico con una potenza emotiva unica che invita tuttavia ad una riflessione facilmente legata alla quotidianità.

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