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Una favola che viene da un tempo e da un luogo remoto. Jean-Jacques Annoud porta sul grande schermo il racconto epico, tratto dal romanzo di Il paese delle ombre corte di  Hans Ruesch, della trasformazione dei territori della penisola arabica dopo della scoperta dei giacimenti di petrolio. È l’inizio del novecento. In Arabia gli scontri per il controllo delle terre di nessuno, conosciute come “la striscia gialla” si sono concluse. Il vincitore, Nesib ( Antonio Banderas), emiro di Hobeika, e il suo rivale Amar ( Mark Strong) sultano di Salmaah, stipulano un’accordo per garantire la pace. Nessuno potrà avanzare diritti sulla striscia gialla, e per garantire questo accordo, Nesib prenderà in adozione Saleeh ( Akin Gazi) e Auda ( Tahar Rahim), figli di Amar.

Passano gli anni, e Nasib sogna per il suo popolo e per se stesso il progresso dei paesi occidentali. Strade, ospedali, scuole, elettricità smettono di essere un miraggio quando a Hobeika arriva un petroliere texano a portare una nuova speranza. Il territorio di Nasib è ricco di petrolio, ma il giacimento si trova sotto la striscia gialla. La violazione degli accordi di pace porterà i due sultani ad abbracciare nuovamente le armi. Il giovane Auda, cresciuto tra i libri, e innamorato di Leya  ( Freida Pinto), figlia di Nasib, si rivelerà l’unica speranza per riportare pace ed equilibrio tra i popoli della penisola.

Una favola fuori dal tempo, quindi, in cui riecheggiano i miti e gli ideali della cultura araba, e le suggestive atmosfere di Lawrence d’Arabia, ma che affronta anche il sempre attuale conflitto tra progresso e tradizione che caratterizza le tensioni politiche e sociali del medio oriente contemporaneo.

 

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