Il Viaggio di Arlo, la recensione del nuovo capolavoro della Disney-Pixar

A distanza di quindici anni dal poco fortunato Dinosauri, la Disney torna a raccontare un’avventura ambientata 65 milioni di anni fa. Stiamo parlando de Il Viaggio di Arlo, il nuovo attesissimo film realizzato dalla casa di Topolino con l’immancabile Pixar; un prodotto che, prendendo le distanze dalla complessità di un capolavoro del calibro di Inside Out, strizza l’occhio ai film di animazione per i più piccini. La storia incrocia due classici Disney per eccellenza, Alla ricerca di Nemo e Il Re Leone, di cui Peter Sohn riprende il viaggio ricco di mille avventure e alcuni aspetti del rapporto tra Simba e Mufasa. Se si tratti di un omaggio o di semplice linearità narrativa non ci è dato saperlo, ma come dice il titolo italiano il protagonista è Arlo, un dinosauro un po’ fifone costretto da una serie di tragiche coincidenze a intraprendere un incredibile viaggio per riunirsi alla sua famiglia. Sulla strada incontrerà Spot, un piccolo umano disposto a tutto per proteggerlo dalle terribili insidie e dalle fameliche creature dell’era preistorica.

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I buffi personaggi, l’animazione impeccabile e l’umorismo a tratti adulto sono i principali punti di forza de Il viaggio di Arlo, un cartone che, a differenza del già citato e ben più complesso Inside Out, ha l’unica ambizione di intrattenere lo spettatore con 90 minuti di puro divertimento; un obiettivo che Peter Sohn porta a termine realizzando un film di animazione caratterizzato da situazioni a dir poco esilaranti (la sequenza delle talpe è uno dei momenti più riusciti dell’intero film) e dall’immancabile insegnamento Disney, volto qui a incoraggiare gli spettatori a vincere le proprie paure: A volte devi superare la tua paura per vedere la bellezza che ti circonda. Delle parole che, pur essendo rivolte ai più piccini, hanno un riscontro anche nei più grandi; dopotutto, come ben sappiamo, il pubblico che corre al cinema a vedere i prodotti della Pixar è composto per la maggior parte dagli ex ragazzini che hanno amato la tradizione di film di animazione inaugurata da Shrek nel 2001 e proseguita con L’era glaciale, Frozen e tanti altri, opere caratterizzate da un umorismo ben più maturo di classici Disney come La bella e la bestia o Aladdin. Ma ciò che sorprende de Il viaggio di Arlo è la cura del dettaglio che raggiunge vette considerate fino a qualche anno fa inarrivabili. La perfezione dei paesaggi, degli elementi naturali e delle espressioni dei vari personaggi toglie il fiato e l’originalità delle bizzarre creature circostanti diverte come non mai. L’unica pecca è forse la sensazione di déjà-vu che rende impossibile vedere Il viaggio di Arlo senza pensare alle innumerevoli opere sopra citate, ma è un piccolo prezzo da pagare per godersi un’altra avventura in perfetto stile Disney.

Il viaggio di Arlo uscirà in tutti i cinema italiani il 25 novembre 2015.

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