Index 0, il film di fantascienza italiano al Future Film Festival

Dopo aver presentato il trailer in anteprima alla scorsa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, la 17° edizione del Future Film Festival di Bologna offre l’occasione di vedere la versione completa di Index 0, il primo film di fantascienza italiano dopo quindici anni, realizzato grazie a Mix Studio, Grande Mela Film e Apulia Film. Il regista barese Lorenzo Sportiello, dopo una serie di cortometraggi come Col sangue agli occhi, Io non esisto e Languore, si è impegnato per realizzare un film dal sapore internazionale che ricorda le atmosfere e i colori del successo di Neill Blomkamp District 9 e I Figli degli Uomini di Alfonso Cuaròn.

Nel 2035, in un futuro distopico, un uomo e una donna cercano di entrare illegalmente negli Stati Uniti d’Europa per dare un futuro al figlio che aspettano. Vagano in un paesaggio tremendamente desertico alla ricerca di un modo per sopravvivere, in un mondo in cui conta ormai solo la carne come bene di scambio e la “sostenibilità” di un essere umano. Infatti negli USE a ogni cittadino viene affidato un “indice di sostenibilità” basato sul benessere e sulla produttività personale. Una donna incinta non è sostenibile e deve essere espulsa. Index 0 è un racconto distopico e umanista molto cupo, con Ana Ularu, Antonia Liskova, Bashar Rahak e Simon Merrels nei ruoli dei personaggi principali. Fin dalla prima scena, il filtro utilizzato e l’ambientazione rendono facile il paragone dello stile di Sportello con il cinema oltreoceano, e la scelta di coinvolgere attori stranieri e girare il film in inglese porta ancora di più verso la convinzione che Index 0 sia un film confezionato molto bene per il mercato. Tuttavia, nonostante la fotografia accattivante ed un’estetica moderna ricercata, il film procede con un ritmo piuttosto piatto, coinvolgendo lo spettatore in una sensazione claustrofobica e monocorde, senza grandi colpi di scena o svolte nella narrazione.

index 0

Sicuramente è da apprezzare la resa degli effetti digitali, invisibili ma funzionali, che fanno sperare che il cinema italiano possa offrire anche qualcosa di più in futuro, oltre al dramma e alla commedia che da anni possiedono il monopolio della produzione. Ma Index 0 risulta più che altro un prodotto ben confezionato senza molto al suo interno. Il contenuto consiste in una storia originale e intrigante, che però non prevede uno sviluppo dei personaggi e trattiene il film, senza permettergli di diventare qualcosa di davvero interessante. Girato in Bulgaria, Index 0 presenta un contesto credibile, in cui gli uomini sono ridotti in schiavi e la vita non è più quella di una volta. I sentimenti sono superflui, mentre l’indice di “sostenibilità” è l’unico dato che conta per sperare di avere una vita, o meglio un diverso tipo di sopravvivenza. Il grigio e il nero padroneggiano dalla prima all’ultima scena, senza un accenno ad una speranza di cambiare quel futuro che profuma di presente, ma appare tremendamente desolato e consumato.

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