Intervista alla giovane artista Mimosa Campironi: “Combatto per l’immaginazione”

La Terza Guerra è il titolo del disco d’esordio di Mimosa Campironi, la cui uscita è prevista per settembre di quest’anno. La talentuosa e giovanissima artista emergente, già nota per le sue doti recitative, con questo disco ci racconta la storia di diverse donne, tutte implicate nella stessa grande Guerra, da cui si esce incolumi solo se si è armati d’Amore. Mimosa Campironi va via da casa giovanissima, all’età di quindici anni, ricca di una cultura artistica guadagnata negli anni, con le lezioni di pianoforte al Conservatorio di Milano, gli studi di Filosofia a La Sapienza e di recitazione alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma – ma soprattutto, alla ricerca di quel qualcosa, con le fattezze di un sogno nel cassetto seppur ancora scevro da un’identità precisa. Dopo essersi misurata con la recitazione a 360 ° – per il cinema, la televisione ed il teatro – e dopo aver incontrato realtà nuove, volti, storie ed emozioni, Mimosa ha iniziato ad avvertire il bisogno di incanalare l’energia accumulata, darle un ordine, metterla nero su bianco, intonarla, condividerla. Così nasce La Terza Guerra, un affascinante viaggio nell’intimità della vita di donne combattenti e di donne insicure. Alla luce di questi propositi, noi di News Cinema abbiamo deciso di intervistare la giovane artista.

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Partiamo dal principio. Cosa spinge una ragazzina di 15 anni ad andare via da casa, rinunciando alle proprie sicurezze per inseguire un sogno dai contorni ancora indefiniti?

Sono andata via di casa perchè sono un tipo curioso. Sono cresciuta a Milano dove ho passato l’adolescenza a leggere romanzi e studiare musica, con la pioggia fuori dalla finestra. Andai a Roma durante le vacanze di Pasqua e me ne innamorai. Decisi che sarebbe stata la mia città: tutto quel sole! Pochi mesi dopo vinsi una borsa di studio per studiare musica proprio là, quale occasione migliore? E Roma fu.

La musica, la recitazione, più in generale l’arte è la tua vita. Da dove nascono la tua ispirazione e determinazione?

La mia ispirazione sono le persone che incontro. Vorrei che quello che faccio potesse essere utile a qualcun altro, a comprendersi, riflettere, immaginare, divertirsi. Adoro condividere con gli altri le idee, per immaginare insieme possibilità diverse, migliori. Combatto per l’immaginazione, così messa in crisi dalla “crisi”. In questo momento storico buio, sono convinta che insieme si debba immaginare un orizzonte diverso dalle bombe e dal terrorismo.

Che ruolo hanno nella tua vita il cinema e il teatro. Tra la cantante e l’attrice quale senti come tua vocazione principale?

Recitare e cantare sono due modalità perfettamente complementari: sono le due metà della mela. La magia più bella per me è quella di mescolarle insieme in performance. L’esperienza più bella a tal riguardo è stata il musical lo-fi Cinque Allegri Ragazzi Morti di E. Pippo e D. Toffolo. Anche il mio primo disco La Terza Guerra
vorrei che fosse una performance.

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Ho letto nella tua biografia che ami le serie tv americane. Ci puoi svelare quale sono le tue preferite?

Assolutamente Breaking Bad! Adoro anche American Horror Story, la terza, quella sulle streghe. Super!

La Terza Guerra, il tuo disco d’esordio, racconta tante piccole storie di donne lottatrici e di donne perse. In quale tra queste canzoni t’immedesimi di più. Quale ti tocca più nel profondo?

Il disco Terza Guerra è di 11 brani, in ognuno racconto la storia di un donna diversa. Il brano che racchiude tutto è appunto Terza Guerra, di cui il regista Edoardo Palma ha girato il video omonimo. Ho immaginato un esercito di donne, quelle che racconto nel disco e tutte quelle possibili –  chiamando al risveglio la forza coraggiosa e carica d’amore di tutte le donne.

Sei riuscita a raccogliere i soldi per fare questo album con il metodo del crowdfunding – con che criterio hai scelto di usare questa carta, che poi si è rivelata vincente?

Il crowdfunding mi ha salvato la vita! Ho trovato parte del denaro per la produzione del mio disco attraverso Musicraiser.com. Senza questo investimento iniziale il progetto non sarebbe mai partito; sono debitrice e sarò grata per sempre a tutti quelli che hanno comprato il mio disco ancora prima della sua esistenza! Terza Guerra, però, è diventato realtà grazie all’aiuto fondamentale di Leo Pari come produttore artistico, Stefano Conigliaro batterista che ci ha creduto da subito, e la Gas Vintage Records. E ringrazio di cuore NewsCinema per aver partecipato al funding del mio disco!

L’arma più efficace per combattere questa Terza Guerra è l’Amore. Quanta importanza ha nella tua vita l’amore?

In questo momento storico di crisi credo che lo spirito femminile, molto legato all’amore, possa essere una possibilità di svolta. Propongo l’amore come “arma di costruzione di massa” in risposta al conflitto globale. Provo a immaginare la terza guerra mondiale minacciata dai media in termini di rivoluzione dello spirito e d’amore, in contrapposizione al terrore. D’altronde il sentimento dell’amore è il motore di tutto – come cantava mia madre e io canto ancora: All you need is love! Quanto a me – beh, mi innamoro sempre.

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Quali sono i tuoi progetti / desideri per il futuro?

Durante l’estate lavorerò al Globe Theatre e reciterò il Re Lear di D. Salvo (Cordelia) e in Molto Rumore per Nulla di L. Scaramella. Poi a settembre uscirà il disco La Terza Guerra! Sono molto emozionata! Vorrei portare la mia musica in giro il più possibile.

In questo momento storico, in cui la crisi economica ruba i sogni dai cassetti dei giovani – c’è un consiglio che vuoi dare ai tuoi coetanei?

Un incoraggiamento a mettersi sempre in gioco. Rischiare è l’unica chiave. Buttarsi senza paracadute nel mondo e vedere cosa succede. Non è facile, ma se si lavora sodo forse ce la possiamo fare. Il vecchio mondo del lavoro sicuro, con casa e famiglia a 25 anni non esiste più. Ora esistono: il precariato, i coinquilini, le famiglie allargate e i figli a 38 anni. Basta con le valutazioni di “meglio” o “peggio” rispetto al passato. Il passato non esiste più. Immaginiamo un domani  sulla base di vorremmo che andassero le cose e proviamo a farlo. Come diceva la mia nonna: “a furia di battere il chiodo, riusciremo a piantarlo”.

VIDEO LA TERZA GUERRA