Into The Woods, la recensione del musical Disney

Dopo Chicago, il regista Rob Marshall porta sul grande schermo un nuovo musical targato Disney. Le più celebri fiabe dei fratelli Grimm si intrecciano nel magico bosco di Into The Woods dal 2 Aprile, per raccontare le storie che tutti conosciamo in un modo diverso e originale. Dai teatri di Broadway e del West End londinese, l’opera di Stephen Spondheim arriva nelle sale italiane, dopo aver incassato ben 125 milioni di dollari negli Stati Uniti e aver conquistato ben tre nomination agli Oscar 2015.

TRAMA INTO THE WOODS

Un fornaio (James Corden) e sua moglie (Emily Blunt) desiderano molto un bambino, ma la natura sembra non essere d’accordo. Un giorno irrompe nel loro negozio la Strega interpretata da Meryl Streep, che li costringe ad aiutarla nella sua missione, promettendogli in cambio la realizzazione del loro desiderio. Nel Bosco fitto e minaccioso, i due incontrano vari personaggi delle favole, da Cappuccetto Rosso a Cenerentola, da Rapunzel a Jack di Jack e il Fagiolo Magico. Ognuno di loro possiede degli oggetti di cui la Strega ha bisogno per rompere un incantesimo che l’ha resa brutta e perfida.

into the woods film

RECENSIONE

“La storia è una rivisitazione di diverse fiabe amatissime, ed è divertente nonostante esamini temi complessi come le conseguenze dei propri desideri, il rapporto tra genitori e figli, l’avidità, l’ambizione e l’amore incondizionato e il potere dell’animo umano” ha dichiarato Marshall descrivendo il film che si costruisce su una serie di storie diverse che si intrecciano tra gli alberi e i sentieri di un bosco magico, pieno di imprevisti e sorprese, non tutte piacevoli. La Disney ha abbracciato questo progetto dopo qualche anno, sulla scia del successo di Les Miserabiles. Infatti la formula di Into The Woods è senza dubbio quella del musical più classico, in cui la sceneggiatura si accompagna alla musica composta da Steven Sondheim, che ha seguito anche lo spettacolo teatrale originale. Una commedia avventurosa e divertente con un taglio familiare, che procede però con un ritmo alternato che non mantiene viva l’attenzione dello spettatore.

into the woods

Le parti cantate e i dialoghi si fondono in un’unica via di espressione, rendendo pesante la narrazione, che viene penalizzata da un’eccessiva ripetitività. Tuttavia l’idea di riunire tante favole diverse in un’ unica avventura si conferma un successo, come avvenuto per la serie tv C’era una Volta, e i personaggi acquistano maggiore interesse e spessore. Come resistere al principe che esclama: “Mi hanno educato per essere affascinante e non sincero”? Divertente, ironico e attento ad alcune tematiche moderne importanti, tuttavia, Into the Woods intrattiene con performance piacevoli ma non indimenticabili. Regina della scena Meryl Streep, sempre all’altezza della situazione, sostenuta dall’ottimo lavoro di Emily Blunt, Chris Pine e gli altri membri del cast che non nascondono il divertimento nel cimentarsi in questa prova canora e attoriale, scanzonata e leggera. Marshall utilizza i personaggi come pedine di un gioco studiato nei minimi particolari, attivando dinamiche coinvolgenti soprattutto per i più piccoli. La fotografia e i magnifici costumi donano inoltre un’estetica irresistibile al film, che si conferma comunque una creatura plasmata da un team creativo di alto livello, cullata dalla magia e dal romanticismo di cui solo la Disney è capace.

TRAILER