Il prossimo 6 febbraio uscirà in tutti i cinema italiani il nuovo cartone firmato da Anthony Silverston: Khumba. Doppiato da un grande cast internazionale composto da Jake T. Austin, Liam Neeson, Steve Buscemi, AnnaSophia Robb e Laurence Fishburne Khumba racconta la storia di Khumba, una giovane zebra nata con le strisce solo su metà corpo. Accusata di essere la causa della terribile siccità che sta minacciando la sopravvivenza degli animali Khumba parte con un simpatico gnu e un allegro struzzo alla ricerca della fonte d’acqua magica dove le prime zebre apparse sulla Terra si immersero per ottenere le fantomatiche strisce bianco nere. Ma il deserto di Karoo è fitto di terribili pericoli e di bizzarri personaggi, tra cui un temibile leopardo che costituirà la sfida finale di Khumba per conquistare le sue strisce.

Khumba-film-4664Dopo il grande successo di Zambezia, di cui aveva curato lo script, Anthony Silverston firma il suo primo lungometraggio in computer grafica da regista: Khumba. Nonostante l’affascinante scenografia del deserto di Karoo, una spettacolare soundtrack e alcuni personaggi particolarmente riusciti Khumba rientra però tra quei cartoni fastidiosamente deboli e soporiferi. Il difetto principale di Khumba è proprio nella sceneggiatura, assolutamente fuori fuoco e priva di qualsiasi coerenza narrativa. I protagonisti partono, si perdono, falliscono e alla fine si riscattano, come da manuale Disney. Ma il tutto avviene sempre meccanicamente, senza un legame tra le scene o alcun tipo di eleganza stilistica. Ed è un peccato, perché il prologo e il tema principale di Khumba (l’importanza di essere diversi) erano decisamente interessanti e Anthony Silverston con un pizzico di attenzione in più avrebbe potuto rendere il film un piccolo gioiellino di genere. Ma così non è stato. Battute poco divertenti, personaggi sviluppati male, scene prive di coerenza (la sequenza  delle jeep in primis) e assenza totale di ritmo caratterizzano Khumba, un prodotto deludente decisamente sotto le aspettative.

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