La buona uscita, il cinico disincanto della Napoli bene

Cinico, grottesco, amaro. Con queste parole possiamo definire La buona uscita, la strana commedia di Enrico Iannaccone sulla borghesia napoletana. Un mondo privo di relazioni umane dove ognuno fa il suo comodo, in primis lo spregiudicato Marco Macaluso (Marco Cavalli), un imprenditore che si bea delle disgrazie altrui giovandosi della sua vita da re. Altrettanto libera ma dotata di una parvenza di umanità è Lucrezia Sembiante (Gea Martire), una professoressa di sessant’anni che, terrorizzata dalla vecchiaia, decide di reprimere i suoi impulsi sessuali per una vita coniugale insoddisfacente. Dopo un ultimo fugace incontro, le strade di Lucrezia e Marco si separano; una scelta che costringerà la donna a scoprire la vera natura di Marco, un uomo disposto a tutto per realizzare i suoi loschi obiettivi.

la buona uscita centro

Qual è il confine tra l’egoismo e la felicità? È questa la domanda che lo spettatore si pone vedendo La buona uscita, un’opera definita dallo stesso Iannaccone una “commedia strana difficile da inquadrare in un solo genere”. Maschere, discorsi asfissianti e a tratti indigesti (soprattutto per le tematiche affrontate), immagini astratte e il simbolismo indecifrabile sono i punti di forza e di debolezza di una delle opere più spiazzanti del cinema tricolore degli ultimi anni. Ciò che disorienta non sempre affascina. Il coraggio di Iannaccone nell’esordire sul grande schermo con un’opera anti-commerciale è apprezzabile come lo sono i bravi Marco Cavalli e Gea Martire nel dar vita a due maschere di indubbia tragicità. Nonostante alcune trovate interessanti, l’opera presenta riprese e interpretazioni amatoriali, battute forzate, un ritmo non sempre convincente e un messaggio finale di cui è difficile intuire il senso. Il cinismo e la “positiva” cattiveria di Marco è sicuramente il punto di partenza perfetto per regalare uno sguardo sul fragile mondo che ci circonda; un teatro di burattini in cui ognuno cerca di ottenere la buona uscita che dà il titolo al film. Se la premessa è vincente, l’opera nel suo complesso presenta delle pecche causate dal budget misero e da riprese lampo di tre settimane. Resta ne La buona uscita il fascino di una Napoli grottesca e oscura, simbolo di un autore di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro.

La buona uscita verrà distribuito da Microcinema in tutti i cinema italiani il 5 maggio 2016.

TRAILER

 

Leggi la nostra intervista esclusiva al regista Enrico Iannaccone.