La Mafia uccide solo d’Estate, la recensione

Tra i film in Concorso al Torino Film Festival di quest’anno è stato presentato La Mafia Uccide solo d’Estate, il film diretto da Pierfrancesco Diliberto detto Pif, che arriverà nelle sale italiane il prossimo 28 Novembre. Prodotto dalla Wildside e Rai Cinema e distribuito dalla 01 Distribution, questo film racconta vent’anni della vita di Arturo, un bambino nato e cresciuto nella Palermo degli anni ’70 e ’90, quando si susseguirono una serie di fatti di cronaca decisivi e la mafia era in pieno fermento, sotto il boss Totò Riina. La vita di Arturo, tra i banchi di scuola e i primi amori, diventa così un modo nuovo per raccontare la mafia, e al centro, una storia d’amore durata una vita. Infatti nonostante tutto quello che accade intorno a lui, le rese dei conti tra i boss, la morte del Giudice Dalla Chiesa, gli omicidi dei vari eroi antimafia tra le strade della sua città, Arturo non perde mai di vista la cosa più importante per lui, alla quale ha dedicato ogni giorno della sua vita, Flora (Cristiana Capotondi), una bambina conosciuta alle elementari e mai dimenticata che incontra nuovamente da grande, provando a conquistarla una volta per tutte.

la-mafia-uccide-solo-d-estate-alex-bisconti-in-una-scena-292400Infatti Pif, volto noto del programma Le Iene, ha voluto dimostrare che in una città così affascinante ma anche così terribile, c’era sempre spazio per l’amore e il sorriso e il suo film riesce a ricordare e a denunciare alcuni fatti indimenticabili che hanno segnato il nostro Paese, ma con uno humour costruttivo e non banale. Con la sua voce narrante fuoricampo sempre presente lungo tutto il film, si snoda una storia coinvolgente ed emozionante, che permette allo spettatore di comprendere e ricordare un passato sporco di criminalità, corruzione e sangue, con gli occhi di un bambino che costruisce i propri eroi e i propri mostri, raccogliendo le informazioni dalla realtà familiare, la strada e la televisione.  La sceneggiatura scritta insieme a Michele Astori e Marco Martani, è corposa e lineare e mantiene il ritmo del film costante e dinamico, con una perfetta armonia della parte comica con la parte drammatica che è la vera ricchezza del film. Strizzando l’occhio a La Vita è bella di Roberto Benigni che è riuscito a far sorridere con la riflessione su un momento estremamente buio della nostra storia, Pif riesce a raccontare il periodo più triste e violento della storia della mafia, con delicatezza e creatività, ma altrettanta irruenza di una riflessione sei dimostra all’altezza del ruolo di regista. Molto bravo ed espressivo il piccolo Alex Bisconti che interpreta l’Arturo bambino. La Mafia Uccide solo d’Estate è un film da non perdere, che travolge in un vortice di emozioni in maniera istruttiva, tra il sorriso e la lacrima, e un ricordo indelebile di un passato che non si deve assolutamente dimenticare.

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