La Vedova Winchester, Helen Mirren: “Crederò ai fantasmi quando ne vedrò uno”

Al cinema dal 22 Febbraio, La Vedova Winchester è il nuovo film di Helen Mirren che veste i panni della vera ereditiera della famosa fabbrica di armi americana. Dopo la morte del marito e della figlia, quest’ultima ha continuato ad abbattere e ricostruire la sua stravagante dimora di famiglia, conosciuta come Winchester House, fino alla sua morte. Sosteneva di doverlo fare per tutte le anime delle vittime delle armi Winchester e, ancora oggi, la casa dai mille corridoi, stanze e scale, è aperta al pubblico di turisti che, curiosi, non aspettano altro che incontrare un fantasma.

Non è un horror, ma una classica storia di fantasmi che permette di raccontare una parte integrante dell’esperienza umana” ha dichiarato Helen Mirren ospite a Roma per presentare il film.

Qual è la ragione per cui ha fatto questo film?

Michael e Peter Spierig sono due giovani registi e hanno un’energia particolare. Il film è basato su eventi reali. La vedova Winchester è esistita veramente, la casa esiste ancora. Ha vissuto come una reclusa, ricostruendo giorno e notte questa casa. Casa ancora visitabile dopo il terremoto di San Francisco del 1906. Era una specie di eremita chiusa in queste quattro mura. Molto ricca. E intorno a lei erano sorte una serie di leggende, una delle quali diceva che lei ricostruiva questa casa per placare le persone uccise con le armi Winchester.

La Vedova Winchester

Il suo rapporto con il soprannaturale?

Non credo nei fantasmi, ci crederò forse nel momento esatto in cui ne vedrò uno. Ma credo nell’incredibile potere dell’immaginazione umana, credo nel credere. L’essere umano è solo all’inizio di un percorso di scoperta e di spiritualismo. Sono un’ agnostica e aspetto le informazioni.

Ha visitato la casa che oggi è un’attrazione turistica? E che idea si è fatta di questa donna devastata dai sensi di colpa?

Sì, l’ho visitata. Dopo due minuti che sei dentro ti perdi. Al contempo è molto dolce trovarsi lì perché Sarah Winchester era una persona minuta e la casa sembra una casa di bambole infinita, con tantissime stanze. Ho pensato molto a lei, a chi era, anche se non si hanno molte informazioni su di lei perché si è ritirata dalla vita dopo la morte del marito e non è mai uscita dal lutto. Indossava questo velo nero che la nascondeva, ma era una donna con una profonda energia creativa che ha messo nella costruzione di questa casa. Ho fatto molte ricerche su di lei. E’ un personaggio psicologico e affascinante, da capire profondamente. Il film poi è una storia di fantasmi quindi non siamo andati molto lontani. Rimane comunque un mistero. Entrando in casa ci sono due pannelli che riportano delle parti di alcune opere Shakesperiane meno note.

Questo film in un certo senso parla anche della questione delle armi in America, cosa ne pensa?

E’ troppo facile puntare il dito sull’America. In realtà questo è un problema che riguarda anche altri paesi. In America c’è la cultura delle armi, e non vedo una fine a questo al momento. Molti paesi sono colpevoli, la Gran Bretagna, la Cina, l’Italia, la Francia che vendono armi ai signori della guerra per puro guadagno. Tutti colpevoli di ciò. Ho letto di bombe sganciate poco tempo fa sullo Yemen ed erano state fabbricate in Italia. Questo è un film di intrattenimento, ma racconta la storia di anime di persone uccise in modo violento che continuano a vivere con noi. Per dire che tutti dobbiamo assumerci delle responsabilità. Lo penso sempre quando leggo di attacchi terroritstici o eventi che portano alla morte delle persone.

Cosa pensa della mancata candidatura agli Oscar del film di Paolo Virzì?

E’ un film di cui vado molto orgogliosa. Il periodo in cui viene fatto uscire un film purtroppo ha un ruolo molto importante nella dinamica delle nomination degli Oscar. Ho amato molto lavorare con Paolo, ma non lavoro mai sperando in una nomination agli Oscar.

Helen Mirren in una scena del film La Vedova Winchester

Pazzo secondo lei è una parola pericolosa?

Mi piacciono le persone pazze. Quelle persone che vedi per strada con un tutù rosa, le calze gialle, tacchi alti o cose simili. La pazzia come eccentricità. Mi fino paura invece i manipolatori, vili, calcolatori, che sono veramente pericolosi. Sto facendo una tremenda generalizzazone che io odio, ma mi piacciono i pazzi. Alcune delle più grandi menti venivano definite pazze.

In questo periodo sono aumentate molto le visualizzazioni della sua intervista con Michael Parkinson in cui lei lo rimette al suo posto. Cosa pensa del cambiamento avvenuto per le donne?

Direi perché ci è voluto così tanto, ma il cambiamento di natura culturale richiede tempi lunghi, una generazione. Il cambiamento è enorme, ma credo che questo sia un momento assolutamente vulcanico, in cui il magma si sta diffondendo ovunque. Prima le donne non avevano voce e possibilità di dire la propria opinione.