Al centro dell’opera prima di Michael Zampino c’è una disputa per una misteriosa villa nella campagna marchigiana, le cui parti sono un radiologo milanese, Bruno Forlini (Alessandro Roja), e la squilibrata Paola Santucci (Guia Jelo), spalleggiata dagli strani e rozzi figli Giovanni (Davide Lorino) e Angela (Tresy Taddei Takimiri). Bruno, che eredita la casa dal padre senza conoscerne l’esistenza, decide di ristrutturala, nella speranza di chiarire il mistero che l’avvolge, ma Paola vuole acquistarla anche a costo di usare la violenza. Quello che potrebbe essere un paradiso, si rivelerà l’opposto. Quello scelto da Michael Zampino, girato in appena cinque settimane fra le Marche e l’Abruzzo, è un plot atipico per un thriller, ma allo stesso tempo piuttosto vicino alla realtà. Infatti l’idea del soggetto è venuta a Zampino, dopo aver ereditato alla morte del padre una villa in Abruzzo, e insieme ad Ugo Chiti (L’Imbalsamatore, Gomorra, Manuale d’Amore) ne ha tratto una sceneggiatura godibile e con dialoghi equilibrati.

Punto forte del film è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quello della vedova accusata di stregoneria, Paola, interpretata da una bravissima Guia Jelo, che al traguardo dei sessant’anni mostra sul grande schermo, come in conferenza stampa, tutta la sua passione e il suo slancio per la recitazione. La Jelo riesce a calarsi perfettamente nella parte della squilibrata disperatamente attaccata ad un desiderio, grazie ad una mimica facciale che risulta davvero inquietante. Anche Davide Lorino dimostra un buon talento nell’interpretazione del “doppio” di Roja, che invece risulta un po’ fiacco, probabilmente per esigenze di copione: sembra impotente di fronte alla follia e alla prepotenza dei suoi vicini, che esercitano diritti del tutto arbitrari.

Anche la scelta dell’ambientazione, Il Parco dei Sibillini, conferisce la giusta ambiguità alla scena, costantemente in bilico fra il fiabesco e il sinistro. La tensione tipica del thriller non si perde mai, anche grazie all’uso sapiente delle frequenze del suono, realizzato dal compositore Riccardo della Ragione. Si nota l’obiettivo, centrato dal regista, di unire le atmosfere del dramma a quelle della commedia nera ed anche per questo l’opera prima di Zampino, in uscita nelle sale il prossimo venerdì distribuita da Iris Film, è apprezzabile e godibile.