Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet, la recensione

Come possono gli esseri umani costruire così tanti angoli retti quando i loro comportamenti sono contorti ed irrazionali” si interroga il piccolo T.S. Spivet, interpretato da Kyle Catlett nel film Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet ispirato al romanzo Le Mappe dei miei Sogni di Reif Larsen Diretto dal francese Jean-Pierre Jeunet, regista del celebre Il Favoloso Mondo di Amelie e Una Lunga Domenica di Passioni, il film sarà nelle sale italiane dal 28 Maggio distribuito da MicroCinema.

TRAMA

In un ranch rosso sperduto tra le valli sconfinate del Montana vive il piccolo T.S. Spivet, un bambino di dieci anni con la passione per la scienza e le invenzioni. La mamma, interpretata da Helena Bonham Carter, studia gli insetti nel suo bizarro studio, mentre il padre è un vero e proprio cowboy nato nel periodo storico sbagliato. T.S. non è figlio unico, ma ha una sorella adolescente che sogna di fare l’attrice e un fratello gemello che mostra di avere la stessa natura avventuriera ed impavida del padre. Un giorno il telefono suona in casa Spivet e si tratta dell’Istituto Smithsonian di Washington che vorrebbe premiare il Signor T.S. Spivet con il Baird Award per la sua invenzione di un dispositivo dal moto perpetuo, senza sapere che si tratta di un bambino. Così inizia un avventuroso ed emozionante viaggio attraverso l’America.

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RECENSIONE

Sono passati molti anni dal magico e poetico Il Favoloso Mondo di Amelie, ma Jeunet sembra aver recuperato quello stile di narrazione e quella resa estetica che trasporta lo spettatore in una dimensione originale ed unica. “Ho sempre la sensazione di essere atterrato sul pianeta sbagliato e, quando guardo il telegiornale, penso sempre: “Ma che ci faccio qui? E’ un errore, deve essere stato un errore fin dall’inizio” ha dichiarato il regista in un’intervista. Questo nuovo film è una commedia on the road che riunisce elementi compositivi e visivi di un cinema alla Wes Anderson e di natura indipendente come Little Miss Sunshine, di cui la piccola protagonista sembra muoversi all’interno di uno schema simile a quello del piccolo T.S. Spivet. L’avventura, l’imprevisto e il sogno di poter realizzare il proprio desiderio, spinge il protagonista a sfidare il destino non solo per il suo bene ma anche per il bene della sua famiglia. Infatti il suo viaggio si rivela un’opportunità di crescita e di formazione non solo per lui, ma anche per gli altri personaggi, ognuno dei quali trattenuto in una bolla di incomunicabilità e solitudine.

Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet mantiene un ritmo dinamico e coinvolgente, costruendo una storia ricca di momenti geniali ed intensi, anche grazie alla sceneggiatura realizzata dallo stesso Jeunet in collaborazione con Guillaume Laurant. I dialoghi brillanti mantengono frizzante la narrazione e le varie inquadrature sono una festa per gli occhi. Un film delicato, delizioso e poetico, che emoziona, commuove e strappa qualche sorriso sincero di riflessione. Oltre alla bravissima Bonham Carter che conferma il suo talento versatile nel ruolo di questa mamma affettuosa e stravagante con la testa fra le nuvole e un gran cuore, la vera rivelazione è il piccolo Kyle Catlett, carismatico e naturale nei panni di un bambino determinato e geniale, che crede fermamente di poter dare il suo contributo per migliorare il mondo. Si percepisce il divertimento e l’ottimismo di Jeunet nella regia fresca e desiderosa di sperimentare, per arricchire la quotidianità con un pizzico di sogno, testimoniando che le piccole cose e la semplicità sono indispensabili per andare avanti.

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