Ieri sera è stato presentato al Festival internazionale del film di Roma il film cinese Love For Life (Zuì ài in lingua originale), diretto da Gu Changwei, per la seconda volta al festival di Roma, e con la meravigliosa protagonista Zhang Ziyi ( famosa nel mondo soprattutto per  Memorie di una Geisha, La tigre e il dragone e La foresta dei pugnali volanti), presente in conferenza per discutere assieme al regista le tematiche che sono alla base di questo sorprendente film.

Come ha evidenziato Changwei alla base del film c’è l’amore, questo è comprensibile anche solo leggendo il titolo, che in italiano sarebbe Amore per la vita, l’amore che dà la forza di proseguire alle persone sieropositive. Il lungometraggio parla dell’AIDS infatti, una malattia che viene sempre chiamata “febbre” all’interno della sceneggiatura e che in Cina è relativamente una novità ed affronta la difficile tematica dei mercanti di sangue. “Nel mio paese si è parlato del primo caso di AIDS solo nel 1999, ci è voluto il 2000, forse il 2001 per cominciare a parlarne seriamente. Ancora oggi, a distanza di dieci anni, viene però vista come un grande taboo, se ne discute a stento nelle strutture ospedaliere, gli unici posti dove l’argomento è trattato in modo esauriente sono le cliniche specializzate“, così ha detto il regista, ha aggiunto anche che “per comprendere la mia posizione di regista nei confronti di una storia forte come questa è necessario conoscere in modo dettagliato anche il background storico della Cina degli anni ’90, nei quali è ambientata l’intera vicenda“.

Love for Life è il primo film cinese che parla di una malattia del genere, finalmente parla di quello che spaventa tutti e lo fa in grande scala, non solo infatti il film verrà visto in tutto il mondo, ma in Cina sta andando benissimo, sia per quanto riguarda il successo al Box Office sia per le critiche, che sono per la maggior parte positive, nonostante il regista abbia incontrato tantissime difficoltà per realizzarlo, protraendo la lavorazione per circa cinque anni. Zhang Ziyi, attrice considerata la donna cinese vivente più bella, ha parlato del suo personaggio, ha detto che lei e QinQin sono molto diverse, lei si è definita infatti molto più fortunata, ma si è molto immedesimata nella parte : “sentivo come se l’anima di QinQin fosse in me, lo so che può sembrare una cosa strana e terrificante, ma è così, è bello poter interpretare qualcun’altro, venire a contatto con nuove realtà“, ha inoltre aggiunto che : “è stata davvero un’esperienza commovente, soprattutto lavorare con vere persone sieropositive, che sono state sul set con noi“.

Quando le è stato chiesto se si sente un po’ Hollywoodiana però ha risposto con il sorriso : “mi sono molto divertita a Hollywood, è molto stimolante lavorare lì, ma mi sento di non appartenere a quella realtà, preferisco lavorare in patria“. Ormai è sicuramente un’attrice internazionale, ma è bello che dia ancora la priorità al cinema cinese, non è da tutti.