Mission: Impossible – Protocollo Fantasma, la recensione

 

 

[rating=3]

Ethan Hunt ha perso quell’aspetto tipico del suo personaggio che lo portava ad essere un lupo solitario, questa volta si è dovuto evolvere nel ruolo di agente segreto, diventando un vero e proprio team leader. Dopo che un attentato terroristico ha distrutto il Cremlino, il governo degli Stati Uniti attiva il “Protocollo fantasma” e l’intera Impossibile Mission Force (IMF) viene accusata dell’attacco. Lasciato senza risorse e sostegno, Hunt e la sua squadra fuggono, per operare al di fuori della loro agenzia e riscattarla ed allo stesso tempo sventare un altro attacco nucleare. A complicare ulteriormente la situazione, c’è il fatto che Ethan è costretto ad intraprendere questa missione col supporto di una squadra di fuggitivi della IMF dei quali non ne conosce le motivazioni personali.

Tom Cruise torna a rivestire i panni dell’agente della Impossible Mission Force, affiancato da un cast internazionale di altissimo livello come Jeremy Renner, Simon Pegg, Paula Patton, Michael Nyqvist, Vladimir Mashkov, Josh Holloway, Anil Kapoor e Léa Seydoux. L’agente più celebre di tutti i tempi, secondo solo forse, a James Bond, si ritrova in questo quarto film del “franchise Mission: Impossible” ad essere affiancato da nuove figure che cambieranno radicalmente il suo ruolo di protagonista. A cominciare dall’agente Jane Carter (la Patton) un personaggio aggressivo e prepotente che pur non avendo molta esperienza come agente segreto,  vuole completare la missione spinta da qualcosa che va oltre il proprio dovere, la vendetta per un amore spezzato a causa di un’assassina senza scrupoli (Léa Seydoux, ultimamente vista nella Parigi di Allen). Già presente nello scorso capitolo, Mission Impossible III, Benji Dunn (l’esilarante Simon Pegg) viene promosso da tecnico di laboratorio che procura informazioni ad Ethan, ad agente segreto mantenendo però quella comicità a tratti grottesca, studiata alla perfezione per reggere il personaggio dello stesso Cruise, con gag ben riuscite e mai forzate. Ma in questo capitolo, la vera rivelazione è l’agente William Brandt, interpretato da Jeremy Renner, un personaggio che va oltre la figura di un impiegato in divisa, andando a dar vita ad un altro agente fuori dagli schemi nella pellicola al fianco di Ethan, cosa mai avvenuta prima d’ora nella serie. Senza rubare la scena a Cruise, il nuovo co-protagonista poco deve invidiare al leader della serie, riuscendo alla perfezione in qualsiasi scena dalle più drammatiche fino a quelle spettacolari.

Il penultimo film l’aveva diretto J.J. Abrams che ritorna ora nelle vesti di co-produttore al fianco dello stesso Cruise avvalendosi di due dei suoi collaboratori della celebre serie tv “Alias”, Josh Appelbaum e André Nemec, decidendo invece di affidarne la regia a Brad Bird, premio Oscar per due film d’animazione, “Gli Incredibili” e “Ratatouille”. Non passa inosservata d’altronde anche la scelta di Abrams di coinvolgere nel progetto l’amico e collaboratore in “Lost”, Michael Giacchino, ingaggiato per le colonne sonore che non perdono la capacità di tenere alta la tensione per tutta la durata del lungometraggio. L’alchimia insomma c’è tutta, una squadra del genere la serie non l’aveva mai avuta e come sempre il film riesce a tenere incollato il pubblico allo schermo, grazie a sequenze letteralmente mozzafiato, sconsigliate a chi soffre di vertigini. Un vero e proprio giro sulle montagne russe che il pubblico italiano avrà modo di godersi in sala dal prossimo 27 gennaio 2012.

 

Il trailer ufficiale: