Escher a Bologna dal 12 Marzo, un viaggio tra tempo e spazio

La mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher, dopo il grande successo romano, arriva a Bologna, in una versione ampliata, che offre al pubblico la possibilità di cogliere dal vivo la profondità di questo artista colto e suggestivo, il cui successo ha scatenato una tale serie di repliche ed imitazioni da rischiare di far perdere di vista la sua forza espressiva. Le incisioni, in originale, trasmettono intatta al visitatore la visione straordinaria di Escher, realizzando il piccolo miracolo di incarnare teorie matematiche complesse porgendole all’occhio con apparente semplicità: tempo e spazio, eternità ed infinito si palesano all’osservatore con quell’immediatezza che solo l’arte e la musica possono comunicare.

E4La mostra bolognese espone oltre centocinquanta incisioni dell’artista, tra cui alcuni pezzi di fama assoluta, come Mano con sfera riflettente, Giorno e notte, Nastro di Möbius II, Casa di scale (relatività), Altro mondo II, Vincolo dʼunione, e la serie degli Emblemata, intrecciandole con allestimenti e video di forte impatto. Troviamo pannelli che permettono di sperimentare i giochi e le illusioni ottiche di Escher, e inoltre luoghi dove è possibile provare personalmente esperienze percettive quali concavità e convessità, l’infinita profondità creata dagli specchi all’interno di una stanza dove alcuni oggetti si replicano senza fine, l’effetto optical e la replica della sfera riflettente all’interno della quale si può far apparire la propria immagine. Il video Contrast (Cad Center Corp, 2006) ripropone alcune opere di Escher in un’animazione ciclica che incarna alla perfezione l’intento dell’artista. Infine, una sezione è dedicata a quelli che potremmo definire gli “imitatori”, artisti che hanno riproposto alcune delle visioni intuite da Escher soprattutto nelle tassellature, all’oggettistica (dalle scatole ai francobolli), e alle influenze proiettate sul grande schermo, dal recente Inception, vincitore di quattro premi Oscar (con la Scala di Penrose di Salire e Scendere) fino al Labyrinth prodotto da George Lucas nel 1986, con un astratto David Bowie che cammina a testa in giù nella scena costruita su Case di Scale.

Lo stesso Escher, consapevole della forza del proprio lavoro, si adoperò ben presto per arginare l’utilizzo improprio delle sue opere, che tanto avevano affascinato la beat generation, prendendosi anche la tranquilla soddisfazione di richiamare all’ordine persino Mike Jagger, nella lettera di rifiuto alla sua richiesta di illustrare la copertina dell’LP Let it Bleed dei Rolling Stones. L’artista si rivolge così all’agente di Mike:

Egregio Signore, alcuni giorni fa ho ricevuto dal signor Jagger una lettera che mi chiede di disegnare un quadro o di mettere a disposizione un mio lavoro inedito da riprodurre sulla custodia per un LP. La mia risposta a entrambe le richieste deve essere no, in quanto voglio dedicare tutto il mio tempo e la mia attenzione ai tanti impegni che ho contratto. Non posso assolutamente accettare ulteriori incarichi o perdere tempo per la pubblicità. A proposito, la prego di dire al signor Jagger che non sono Maurits per lui, ma Molto sinceramente,
M.C. Escher

Il cuore pulsante dell’esposizione sono però le incisioni di Escher, che brillano di vita propria nell’essenziale allestimento in grigio, all’interno delle belle stanze appena restaurate di Palazzo Albergati. In particolare le opere sui cristalli, che esprimono i principi cristallografici, richiamando lo spettatore all’interno di un ordine cosmico infinito, e le splendide incisioni sugli spazi riflessi e le superfici specchianti, rivelano un mondo di una ricchezza limpida e complessa, al pari delle più armoniche composizioni musicali, fenomeno del quale il colto Escher era perfettamente consapevole. Non un genio isolato, ma un artista completo che aveva guardato dietro di sé e intorno a sé. Nell’inaugurare questa mostra Arthemisia Group, la società organizzatrice, già artefice di esposizioni di grande successo internazionale, regala inoltre alla città di Bologna una nuova sede espositiva di altissimo livello, il restaurato Palazzo Albergati del Peruzzi, trovando il coraggio di scommettere in proprio sulla cultura, creando un modello di fruizione dell’arte che parta dalla città per svilupparsi a livello internazionale. “Il nostro obiettivo – dichiara Iole Siena, a capo del gruppo – è quello di far diventare Bologna una meta culturale dell’immaginario collettivo, una di quelle città dove ogni anno torni perché sai che troverai qualcosa di bello e interessante”. Per questa edizione, possiamo dire che l’obiettivo è stato centrato, con un allestimento di grande interesse, efficace per tutti i livelli di pubblico e per la didattica.

GALLERY

ESCHER, 12 marzo – 19 luglio 2015, Palazzo Albergati, Via Saragozza 28, Bologna.
da lunedì a domenica > dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Informazioni e prenotazioni
T. +39 051-0301015
Informazioni didattica
T. +39 06-91511055
www.palazzoalbergati.com