Noi Siamo Francesco, la recensione del film di Guendalina Zampagni

Nel 2012 Ben Lewin ha diretto The Sessions – Gli Incontri con Helen Hunt e John Hawkes, raccontando la sessualità di un disabile tra timidezza e solidarietà. Sulla scia di questo prodotto internazionale, la regista toscana Guendalina Zampagni porta al cinema il suo secondo film, Noi siamo Francesco, distribuito in circa venti copie da Microcinema a partire dal 25 Giugno.

noi3Ci preoccupiamo di insegnare ad un soggetto disabile a prendere l’autobus, ad usare i soldi o a vestirsi da solo, ma ben poco ci occupiamo della sua sessualità, cercando di capire se ne abbia presa coscienza, se abbia interiorizzato le potenzialità, se abbia compreso i limiti” sottolinea la regista per spiegare cosa l’ha spinta a raccontare questa storia di amore e amicizia, sullo sfondo di una Puglia affascinante e solare. Francesco, interpretato da Mauro Racanati, è un ragazzo privo di braccia che vive con la madre, interpretata da Elena Sofia Ricci, e una tata che lo ha visto crescere. E’ un ragazzo che studia molto, frequenta l’università, pratica nuoto e ha un caro amico, Stefano (Gabriele Granito) che spesso lo provoca per aiutarlo a fare i conti con la realtà. Infatti Francesco sembra avere tutto, ma non ha mai vissuto le gioie dell’amore e non si è mai avvicinato ad una ragazza per iniziare una relazione. Sono ben 4 milioni i disabili che richiedono ogni giorno la cosiddetta “assistenza sessuale” per cercare di sentirsi il più possibile normali anche da quel punto di vista. Noi Siamo Francesco, tuttavia, mette da parte lo stile documentaristico o didattico del tema affrontato, e si presenta come una commedia ironica ed emozionante che esplora non solo le paure e i desideri del protagonista, ma anche l’amore delle persone che lo circondano, impegnate al massimo sulla sua felicità e la sua realizzazione come membro della società e come giovane uomo.

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Elena Sofia Ricci veste i panni di una mamma apprensiva e affezionata, che cerca di non far mancare nulla al figlio, concentrandosi sulla diversità di quest’ultimo per non pensare ai suoi problemi relazionali con gli altri e alle proprie insicurezze. Il rapporto madre-figlio, e il rapporto di amicizia tra Francesco e Stefano, sono i fondamenti narrativi intorno a cui prende vita infine il rapporto di amore con Sofia, la ragazza che sembra non tenere conto della condizione del ragazzo ma insegue semplicemente i suoi sentimenti. La Zampagni realizza un film intimo e delicato, trattando un tema importante con eleganza e motivazione anche grazie ad un cast carismatico. “Vedere certi film ti arricchisce, ti rende diverso da quello che eri prima di vederli” come ha detto in conferenza stampa l’attore Paolo Sassanelli che nel film interpreta il collega e confidente di Elena Sofia Ricci.

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