Overlook Hotel, un posto da brivido tra realtà e finzione scenica

C’è un mito che è ben lungi dall’essere stato sfatato: forse non tutti sanno infatti che l’Overlook Hotel non esiste – almeno non nella sua interezza. Il nome non è nuovo, e molti appassionati dell’horror potranno riconoscere senza ombra di dubbio la location in cui sono ambientate le cruente e immortali vicende della famiglia Torrance, immersa tra cupe e minacciose Rocky Mountains nello stato del Colorado. Eppure il set non è stato totalmente ricostruito in studio, e nella fattispecie tre sono le mete proposte questa settimana da NewsCinema, tappe d’obbligo per i fan più accaniti dell’universo sia del maestro King sia di un genio quale Stanley Kubrick.

1) TIMBERLINE LODGE

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Incastonato come una gemma preziosa nella parete meridionale del monte Hood, a 1.817 metri di altezza e a circa 100 km da Portland, il Timberline Lodge è una delle maggiori attrattive dello stato dell’Oregon. Venne stato utilizzato a rappresentare la facciata esterna dell’Overlook nelle riprese in campo lungo, senza tuttavia il celebre labirinto ricostruito ai vecchi Studios della MGM Borehamwood nei pressi di Hertfordshire. Costruito nel 1936, negli anni della Grande Depressione, il resort si configura come una vera e propria impresa titanica considerando le difficili condizioni atmosferiche e ambientali del luogo, tanto che l’allora presidente americano Franklin Delano Roosevelt lo esaltò come simbolo nazionale di cooperazione e lavoro di squadra. All’epoca delle riprese, la direzione del Timberline chiese a Kubrick di non utilizzare il numero 217 – come prescritto dal romanzo – per identificare la camera infestata, nel timore che i futuri clienti non avrebbero voluto in alcun modo occupare la stessa stanza, procurando all’albergo un chiaro danno economico. Il cineasta optò dunque per il numero 237 che designava una stanza inesistente all’interno dell’hotel reale. Eppure, in una sorta di curioso caso di coincidenze, la 217 è al giorno d’oggi la camera più richiesta al Timberline. Il Lodge è un misto tra un rifugio di alta montagna ed un albergo di alto livello: tra i labirinti delle sue settanta camere per gli ospiti, sono esposte numerose opere d’arte, e si configura certamente come meta privilegiata durante il periodo invernale grazie all’imponente area circostante dedicata a svariati sport invernali, prime fra tutti le discese in sci e in toboga.

2) AHWAHNEE HOTEL

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Sappiamo dunque che tutti gli interni sono stati appositamente ricostruiti, più precisamente agli Elstree Studios di Londra. L’Overlook Hotel consiste di sei set principali allestiti dopo svariate spedizioni di molti fotografi in tutti gli States con lo scopo di ritrarre camere e saloni da cui attingere ispirazione per lo stile complessivo: la Colorado Lounge, la Lobby, la sala da ballo Gold, la cucina, l’ala ovest, e alcuni esterni come il retro dell’albergo. Le creazioni vanno ricondotte allo straordinario e minuzioso lavoro dello stesso regista e del suo scenografo Roy Walker, che piuttosto che imprimere un unico design al set trovarono più efficace amalgamare ambienti reali di alberghi differenti. Tra gli esempi più indicativi troviamo il californiano Ahwahnee Hotel situato all’interno dello Yosemite National Park. Venne costruito nel 1925 per offrire ai visitatori un resort lussuoso e dotato di ogni comfort dove poter soggiornare senza necessariamente uscire oltre i confini del parco. Situato in una posizione perfetta da cui si può beneficiare del panorama dell’Half Dome, delle Yosemite Falls e del Glacier Point, l’albergo gode di fama internazionale per il salone d’ingresso cui Walker si è ispirato per ricreare la location nella quale Jack batte a macchina sempre la stessa frase. Effettivamente, lampadari, finestre e caminetti risultano pressoché identici all’originale, tanto che molto spesso lo staff è stato costretto a smentirne l’autenticità con i clienti che riconoscevano in essa la sala ripresa nella pellicola. Un altro set modellato su un luogo reale è il bagno in rosso dove il protagonista incontra Grady, il fantasma del precedente custode, che trae le sue radici dai gabinetti del Biltmore Hotel in Arizona progettati dal celeberrimo Frank Lloyd Wright.

3) THE STANLEY HOTEL

In un curioso caso di omonimia con il regista del capolavoro letterario di King, lo Stanley Hotel è stato l’autentica musa ispiratrice dello scrittore americano. Centoquaranta stanze in stile neo-georgiano ad Estes Park, in vista del Rocky Mountain National Park (Colorado) la cui stanza 217 ha ospitato la famiglia King nel 1973. Fu un soggiorno particolare, dal momento che si trattava della notte prima della chiusura invernale: Stephen King e sua moglie Tabitha si riscoprirono unici ospiti dell’edificio, e quello fu il momento in cui la struttura primaria del libro cominciò a delinearsi nella mente del suo creatore, tutto a partire da un incubo.

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“Sognai mio figlio di tre anni correre lungo i corridoi vuoti, guardandosi più volte alle spalle, mentre gridava gli occhi sbarrati. Mi svegliai con un tremendo sobbalzo, sudando freddo e rischiando per pochi centimetri di cadere dal letto. Mi alzai, mi accesi una sigaretta, sedetti guardando alle Rockies oltre il vetro della finestra, e quando terminai di fumare avevo le ossa del libro fisse saldamente nella mia testa.” Particolarmente affezionato alla memoria dell’hotel, l’autore del romanzo non la prese troppo bene quando venne a sapere che Kubrick non era intenzionato a girarvi Shining. L’albergo – che si dice essere infestato da oscure presenze tanto da essere divenuto protagonista di episodi di diversi show televisivi sul paranormale come  Ghost Hunters e Ghost Adventures – prevede un suo personale Ghost Tour per amanti del sovrannaturale e persino lo Stanley Film Festival, una rassegna cinematografica di quattro giorni dedicata alle pellicole che si rifanno al gusto dell’orrido.

IN ALTERNATIVA

Se si è meglio orientati verso una vacanza avventurosa, imperdibile è un salto nello stato del Montana, non soltanto per gli splendidi scenari naturali al confine con il Canada. E’ infatti impossibile dimenticare la sequenza dei titoli di testa del film, interamente girata al Glacier National Park nei pressi del Saint Mary Lake. La riserva naturale ospita la Going-to-the-Sun Road, o più semplicemente Sun Road, l’unica strada che attraversa l’intero parco costruita nel 1932. Nei primi tre minuti della pellicola, l’inconfondibile Volkswagen gialla di Jack Torrance corre lungo la costa occidentale del lago attraversando un piccolo tunnel e continuando il suo percorso, presumibilmente diretta all’Overlook Hotel per il suo colloquio di lavoro del suo proprietario. E’ interessante notare come parte delle riprese aeree furono usate da Ridley Scott – previo consenso di Kubrick – per la realizzazione del finale di Blade Runner nel 1982. La Sun Road appare brevemente anche in Forrest Gump, nel momento in cui il protagonista ricorda la sua folle ed emblematica corsa attraverso l’intera nazione americana. Oltre al tour obbligatorio sulla strada, il Glacier Park offre un’innegabile spettacolo di natura incontaminata che unisce relax e sport estremi per gli amanti del rischio. Di seguito, una breve lista delle sistemazioni più quotate all’interno del parco.

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CONSIGLI SOGGIORNO

Many Glacier Hotel: hotel storico costruito in stile svizzero, situato nell’area settentrionale del parco, che offre una splendida vista sul paesaggio lacustre circostante da ogni camera;

Village Inn at Apgar: vista da un milione di dollari per camere semplici e funzionali non lontano dalla Sun Road, non troppo spaziose ma certamente confortevoli.

Belton Chalet: un tipico rifugio dal sapore rustico nei pressi della railroad immerso in un panorama mozzafiato, che garantisce la genuina ospitalità del Montana, ottima cucina locale e un servizio eccellente;

St. Mary Lodge & Resort: resort tra le montagne a pochissima distanza dal lago Saint Mary e dalla Sun Road, dal personale non così professionale come in altri hotel, ma molto disponibile.

Glacier Guides Lodge: una vacanza all’insegna dell’avventura grazie alla possibilità di prenotare pacchetti che includono attività come rafting, trekking e pesca sul lago.