Questione di Karma, la reincarnazione di una commedia raffinata e divertente

Se qualcuno vi fermasse per strada per dirvi che siete la reincarnazione di una persona a lui cara, cosa fareste? Quasi sicuramente scappereste a gambe levate con la prima scusa che vi viene in mente, come Elio Germano nei panni di Mario Pitagora in Questione di Karma, il nuovo film di Edoardo Falcone al cinema dal 9 Marzo.

Fabio De Luigi è Giacomo, un erede di una importante azienda italiana con la passione per la cultura orientale. Infatti, invece di passare il suo tempo in ufficio, coltiva mille interessi, dallo yoga alla lettura del Bhagavadgītā, cercando di colmare il grande vuoto lasciato dal padre che si è tolto la vita quando lui era solo un bambino. La madre si è risposata e ha avuto una figlia, Ginevra, interpretata da Isabella Ragonese, e tutto procede fino a quando Giacomo si convince che un esoterista francese, ritiratosi in un piccolo paesino in Abruzzo, conosce il nome della persona in cui suo padre si è reincarnato. Mario Pitagora però è il classico traffichino inaffidabile che gira per la città alla ricerca dell’affare giusto, ha debiti con tutti e sta perdendo la sua famiglia che non ha più fiducia in lui dopo i numerosi errori che lo hanno portato sul lastrico. Quando Giacomo condivide con lui quella bizzarra verità, in un primo momento Mario lo liquida in pochi minuti, ma poi vede in quella storia la possibilità di fare soldi e approfittarsi della situazione a suo vantaggio.

Elio Germano e Fabio De Luigi in Questione di Karma

I due cominciano a frequentarsi, parlano ed escono insieme come due buoni amici e, piano piano, si instaura un rapporto di amicizia e complicità, nonostante i piani ambigui del presunto reincarnato e l’ingenuità di Giacomo che, per una volta, sembra essere felice e meno triste per la sua perdita. Falcone gioca un’altra volta la carta della coppia di protagonisti al maschile dopo Alessandro Gassman e Marco Giallini nel primo film come regista, Se Dio Vuole. E di quella esperienza precedente mantiene anche il sottotesto religioso e spirituale, esplorato in questo caso con una visione ironica della moda new age. Attenzione, non si tratta di una parodia o una presa in giro delle persone che conducono una vita credendo in quello in cui crede Giacomo, ma ci permette di conoscere i diversi punti di vista presenti nella società di oggi con leggerezza e discrezione, senza giudicare.

Uno scambio di ruoli per affrontare una perdita

Ognuno di noi affronta la perdita di qualcuno in modo personale, secondo il proprio carattere e il proprio bagaglio culturale, e questo offre a Falcone la base per una commedia delicata, divertente ed elegante, che non lascia spazio a battute e situazioni volgari e artificiose, ma si gioca tutta nel confronto tra due personaggi scritti molto bene e diversi l’uno dall’altro. Germano e De Luigi funzionano sulla scena in modo molto naturale, regalando tante risate, ma anche un velo di malinconia e commozione in alcuni momenti della storia. Mentre De Luigi dimostra il suo talento in un ruolo che lo allontana dai personaggi interpretati fino ad oggi, esplicitamente comici, Elio Germano offre un’interpretazione ricca di humour diversa da come siamo abituati a vederlo normalmente. Riuscita anche la coppia Stefania Sandrelli-Eros Pagni nei panni dei genitori di Giacomo, che regalano scambi di battute esilaranti e degne di un perfetto humour inglese.

Ricordando il cinema italiano anni ’50

La sceneggiatura e le atmosfere sembrano richiamare il cinema italiano di una volta, come Poveri ma Belli, I Soliti Ignoti, Il Sorpasso, in cui spesso personaggi sbandati che vivono di espedienti, vagano per le strade di Roma alla ricerca di un riscatto personale. Roma, in Questione di Karma, è la terza protagonista con un’assolata Villa Borghese utilizzata in molte scene, e una serie di terrazze panoramiche con una luce che la rende uno sfondo romantico e piacevole. Questione di Karma si può quindi considerare una seconda opera riuscita di Edoardo Falcone, che è riuscito a creare un forte “contatto energetico” con il pubblico, grazie ad un intrattenimento intelligente, genuino e raffinato.

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