Il Settimo Figlio, la recensione del fantasy di Sergey Bodrov

Arriva nelle sale italiane il 19 Febbraio Il Settimo Figlio, nuovo film fantasy diretto dal regista russo Sergej Bodrov e ispirato al romanzo L’Apprendista del Mago di Joseph Delaney. Dai produttori di Godzilla e 300 – L’alba di un Impero, Il Settimo Figlio si propone come un blockbuster di intrattenimento che attinge a diversi generi, ma fatica a funzionare.

TRAMA IL SETTIMO FIGLIO

Durante un’epoca incantata, tra leggende e magia, l’ultimo discendente di un ordine mistico di guerrieri (il Premio Oscar® Jeff Bridges) intraprende la ricerca dell’ultimo Settimo Figlio (Ben Barnes), l’eroe delle profezie nato con incredibili poteri. Strappato dal suo tranquillo lavoro di agricoltore, il giovane eroe si imbarca in un’audace avventura, accompagnato dal suo agguerrito mentore, per sconfiggere una misteriosa strega ed il suo esercito di assassini sovrannaturali a piede libero nel loro regno.

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RECENSIONE

Tratto da una sceneggiatura di Charles Leavitt e Steve Knight e da una storia di Matt Greenberg, il film di Bodrov è ricco di effetti speciali e ha un buon ritmo sostenuto, ma più vicino alla natura di videogioco che non lo rende convincente per il grande schermo. Il cast è sicuramente uno dei punti di forza del film, soprattutto per la figura di Julianne Moore nei panni del villain principale carismatico e visivamente accattivante. Mentre non si comprende la scelta di far esprimere il personaggio del Mago di Jeff Bridges con un linguaggio incomprensibile e caricaturale, che distoglie lo spettatore dai vari avvenimenti, rubando anche qualche sorriso fuori luogo. La storia, povera di originalità e pressochè ripetitiva, sembra fondere nello stesso calderone film come L’Apprendista Stregone e L’Ultimo dei Templari, entrambi flop alla presenza di Nicolas Cage. E, se vogliamo rimanere in casa nostra, si avverte un chiaro eco della serie Fantaghirò, per l’ambientazione, i costumi, ma anche per la struttura narrativa sullo stile di una fiction moderna. 

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Il Settimo Figlio è un film che si lascia vedere, animato da una buona dose di azione, numerose scene di combattimento, esplosioni e riti magici che catturano l’interesse estetico. Ma, nel panorama del cinema fantasy di oggi, risulta un prodotto appena sufficiente, con una messa in scena debole e già vista, che sembra prendersi in giro da sola. Centrale anche una storia d’amore impossibile, come un Romeo e Giulietta in epoca medievale, che si sgretola per dialoghi banali e inconsistenti, che non coinvolgono affatto lo spettatore. Il regista di Mongol ha confezionato un film di intrattenimento pretenzioso e caotico, che abbandona una direzione chiara per perdersi tra i mille sentieri della favola, avventura, e mondo fantasy.

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