Star Wars: Il risveglio della Forza, la recensione dell’atteso Episodio VII di J. J. Abrams

L’attesa è finita. A distanza di poche ore dalla release mondiale abbiamo finalmente visto Il risveglio della Forza, il settimo capitolo della saga di Star Wars creata da George Lucas nel lontano 1977. Diretto da J. J. Abrams e interpretato da Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Adam Driver, Harrison Ford, Carrie Fisher, Domhnal Gleeson, Lupita Nyong’o e Andy Serkis, Il risveglio della Forza abbandona la debole trilogia prequel sviluppata da Lucas tra il 1999 e il 2005 e si ricollega agli straordinari capitoli IV, V e VI che hanno segnato la storia del cinema. Tornano infatti tutti i protagonisti più amati della saga, da Han Solo (Harrison Ford) e la principessa Leila (Carrie Fisher) fino ai vari R2-D2, Chewbacca, C3-PO e tanti altri; ma emergono anche nuovi personaggi come la bella Rey (Daisy Ridley), il coraggioso Finn (John Boyega) e i crudeli Kylo Ren, General Hux (Domhnall Gleeson) e il Supremo Leader Snoke (Andy Serkis), eroi e villain accomunati dalla ricerca di Luke Skywalker (Mark Hamill), lo Jedi che nell’epico finale della trilogia classica era riuscito a sconfiggere l’Impero Galattico.

Dopo aver aggiornato il franchise di Star Trek, J. J. Abrams scrive e dirige il capitolo cinematografico che tutti sognavamo di vedere dal lontano 1983, l’Episodio VII di Star Wars; un film che, senza il coinvolgimento del leggendario George Lucas, continua sul grande schermo delle saghe più importanti della storia del cinema. I rischi erano ovviamente numerosi. Eppure l’ambizioso Abrams, supportato dalla Disney e da gran parte del cast tecnico e artistico della prima trilogia (lo sceneggiatore Lawrence Kasdan ha scritto L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi), sviluppa con successo una trilogia sequel collegata ai primi tre capitoli originali. Ma partiamo dall’inizio. L’introduzione del film, accompagnata dall’iconico tema di John Williams e dal classico incipit in giallo che anticipa (dal basso verso l’alto) la trama è un vero e proprio omaggio all’indimenticabile Episodio IV di Lucas; ma anche gli imponenti set, le astronavi a grandezza naturale e il ritorno di personaggi come Han Solo, Leila e Chewbacca sono i punti di forza di un’operazione che trascende gli ovvi fini commerciali per regalare a milioni di spettatori il ritorno cinematografico più giusto per la saga.  Tutto in Il risveglio della Forza è infatti calibrato al millimetro, dal pizzico di humour (la Millennium Falcon viene chiamata “vecchia ferraglia” dai nuovi protagonisti) all’inevitabile effetto nostalgia; ma anche i nuovi personaggi non sfigurano al confronto con gli storici eroi: Daisy Ridley è una protagonista graziosamente equilibrata, John Boyega è una spalla di tutto rispetto e Adam Driver è un villain cinico e inquietante.

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Un po’ meno riusciti sono invece il ritorno di Carrie Fisher, che regala una interpretazione stiracchiata del personaggio che l’ha resa celebre, l’assenza di quell’epicità che contraddistingueva le prime due trilogie e un J. J. Abrams troppo preoccupato di confezionare il miglior film possibile per inserire quel pizzico di follia artistica che contraddistingue quasi tutte le sue opere. Ma sono debolezze che un settimo capitolo di Star Wars non poteva non avere. J. J. Abrams infatti, sviluppando un film caratterizzato dalla classicità della prima trilogia e dall’originalità dei migliori film sci-fi del 2015, dà nuova linfa a Star Wars, una delle saghe più amate e omaggiate della storia del cinema.

Star Wars: Il risveglio della Forza uscirà in tutti i cinema italiani il 16 dicembre 2015.

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