In un’edizione quasi tutta al feminile, dedicata al mondo delle donne, non poteva di certo mancare la bellezza, la bravura e la classe di Isabella Ferrari, anche lei ospite del Taormina Film Festival, giunto alla sua 60° edizione. La Ferrari ha subito mostrato il suo lato più umano, senza mai avere atteggiamenti da star, lasciandosi accompagnare nella terra di Sicilia da due dei suoi tre figli. Durante la TaoClass a lei dedicata, ha risposto alle numerose domande rivoltegli dal Direttore Artistico del Festival Mario Sesti. Anche lei ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera d’attrice, alternando i momenti dell’intervista alla proiezione di alcuni dei suoi film più celebri, grazie ad una serie di miniclip create appositamente per l’aoccasione.

L’attrice ha risposto alle domande mostrando in alcuni momenti anche attimi di imbarazzo quando Mario Sesti ha sottolineato e messo in evidenza la sua straordinaria bellezza, che dal vivo è senza dubbio ancora più coinvolgente. Molti dei suoi ruoli infatti, soprattutto quelli del passato, sono stati particolarmente legati alla sua bellezza, basti pensare al ruolo da protagonista in Sapore di mare di Carlo Vanzina, dove interpretava una giovanissima Selvaggia, interpretando uno dei suoi primi personaggi quando aveva ancora solo 18 anni.

isaNon mi sento un’attrice, mi sento più artista. In Sapore di mare recitai anche maluccio. Quel film, quel ruolo, quel nome, Selvaggia, ha segnato la mia carriera. I registi poi hanno sempre cercato di mettermi scompigliata. E’ come se i Vanzina abbiano creato il mio look. Hanno dato l’imprinting. Dovrei ringraziarli spesso per questo.” Poi ha aggiunto: “Ci sono stati dei film che avrei voluto fare ma non ho fatto, perché qualcuno mi ha detto che ero troppo bella. Oppure ci sono stati film che ho fatto in cui ho sentito la prepotenza degli uomini a causa della mia bellezza. Ho imparato a difendermi, usando la mia bellezza interiore per camuffare quella esteriore.”

Il momento senz’altro più bello e più emozionante è stato quello in cui ha ricordato l’attore, nonchè amico, Francesco Nuti, ritiratosi dalle scene, con il quale l’attrice ha avuto una relazione e che l’ha diretta nel film Willy Signori e vengo da lontano, una commedia romantica girata a fine anni ’80. Parlando di quella esperienza Isabella ha detto: “E’ stato di grande ispirazione. L’incidente che ha avuto, il fatto di non averlo più tra i nostri autori è un grande dispiacere. Ritengo che lui, insieme a Troisi, abbia iniziato una commedia sofisticata. Non mi sono solo divertita a girare con lui, mi sono innamorata di lui. L’attrice o l’attore sono vittime dello sguardo di un regista. Non vado mai a memoria sul set, mi lascio andare. E lo sguardo del regista per me è fondamentale. Essere sul set è bellissimo, in qualche modo ti dimentichi della tua vita. Non potrei farne a meno. E per recitare uso la tecnica dell’improvvisazione preparata, poi è tutto un gioco di alchimie sul set.”

Della sua esperienza cinematografica con il regista Ozpetek rivela: “Ci ho tenuto tanto ad essere diretta da Ozpetek. Prima con Saturno contro e poi con Un giorno perfetto. In quest’ultimo ha graffiato la mia bellezza con un personaggio borderline.” Tornando al modo in cui lei solitamente dà inizio alla sua recitazione ha dichiarato: “Nei miei film sperimento, metto la pancia. In questo mi aiuta il fatto di non avere troppa scuola. Più mi dicevano non fare questa cosa, più la facevo. Non mi sono mai messa a tavolino nel fare un film.”

Qualcuno dal pubblico interviene poi dicendole che lei ha una forte empatia con le donne, alle quali risulta essere molto simpatica e lei risponde: “Mi fa molto piacere. Il pubblico femminile è quello a cui tengo di più.”

Dopo la TaoClass, in serata, Isabella Ferrari ha sfilato in abito lungo sul palco del Teatro Antico, premiata con il Cariddi Film Festival. Durante i ringraziamenti per il premio ricevuto ha dichiarato di voler girare un film in Sicilia, a Palermouna città che amo moltissimo.”