The Judge, un legal dramma in famiglia

Il 23 Ottobre arriva nelle sale italiane The Judge, un legal drama diretto da David Dobkin e interpretato da Robert Downey Jr., Robert Duvall e Billy Bob Thornton. Il regista di commedie come 2 Single a Nozze e Cambio Vita, questa volta sceglie di raccontare una storia drammatica e nostalgica, che esplora le difficili dinamiche familiari  dei Palmer, nella piccola cittadina di Carlinville in Indiana. Hank Palmer è un avvocato di successo che si è lasciato alle spalle la sua famiglia e il suo passato diversi anni prima. E’ uno dei migliori nel suo lavoro, anche se difende i colpevoli e mette i soldi al primo posto. Quando torna nella piccola città d’origine per i funerali della madre, ad attenderlo trova il padre Joseph, stimato giudice, e i suoi fratelli. Il rapporto con il padre è freddo e conflittuale, ma quando l’uomo viene accusato di omicidio, Hank decide di restare per difenderlo in tribunale. Il crimine di cui è accusato riguarda un omicida che lui stesso aveva condannato vent’anni prima. Il giudice non ricorda nulla e Hank è l’unico che crede nella sua innocenza.

 

JQuesta famiglia è come un quadro di Picasso” afferma il personaggio di Hank in una scena del film, sottolineando che la famiglia e le relazioni al suo interno sono il vero motore della storia. La sceneggiatura realizzata da Nick Schenk e Bill Dubuque, da un soggetto ideato dallo stesso regista, mantiene la narrazione dinamica e ben strutturata, e prende letteralmente vita, tra le aule di tribunale e le complesse dinamiche familiari, grazie ad un cast carismatico, che funziona perfettamente insieme. Anche se il titolo e l’episodio scatenante sono legati al mondo legale, il regista preferisce concentrarsi sul sentimento e sulle debolezze dei vari protagonisti, in particolare il rapporto padre-figlio e il ritorno alle proprie origini per identificare gli errori fatti lungo la strada e fare i conti con i fantasmi del passato, per iniziare una vita migliore. Sullo sfondo della sensibilità tipica del Midwest, si fa strada il senso di casa e la voglia di un riscatto, che allontanano il film dal genere del thriller e lo rendono più un dramma familiare completo e coinvolgente. E’ un film per attori, in cui lo spettatore rimane rapito dall’alchimia sulla scena di Duvall e Downey Jr. , sostenuti da un ottimo cast di supporto composto da Vera Farmiga e Billy Bob Thornton.

La regia non si risparmia in movimenti di camera ampi ed esplorativi, che rendono il ritmo sostenuto, anche se a tratti risulta troppo descrittiva. Infatti la passione per i dettagli e per dettagli narrativi anche superflui, rendono eccessiva la lunghezza del film, che avrebbe risparmiato almeno quindici minuti solo nel finale. Tuttavia David Dobkin, accettando la sfida di lasciarsi alle spalle, anche solo temporaneamente, la commedia, fa la sua arringa vincente, grazie alla Warner Bros. che ha creduto in un progetto, di respiro più indipendente che da studios hollywoodiano.

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