The Knick, la recensione della serie tv di Steven Soderbergh

the-knick-pilotE’ stata presentata in occasione della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma la serie tv The Knick. Scritta da Jack Amiel, Michael Begler e Steven Katz, prodotta e diretta da Steven Soderbergh e interpretata da Clive Owen, André Holland, Jeremy Bobb, Juliet Rylance, Eve Hewson, Michael Angarano, Cara Seymour ed Eric Johnson The Knick racconta le vicende ai primi del Novecento del Knickerbocker Hospital, un ospedale dove si sperimentano procedure chirurgiche all’avanguardia per superare i limiti della medicina di quei tempi. Capo dello staff chirurgico è il dottor John Thackery (interpretato da Clive Owen e parzialmente ispirato al dottore William Stewart Halsted), un geniale e ambizioso medico dipendente da alcol e droghe costretto a prendere il timone dell’ospedale in seguito al suicidio del suo precedente capo. Ma i veri problemi nascono quando viene assunto come suo dipendente il dottor Algernon Edwards (André Holland), un chirurgo di colore laureato ad Harvard che deve lottare per ottenere il rispetto del suo capo e di tutto l’ospedale, chiaramente impostato secondo le logiche razziste del tempo.

clive-owen-the-knickSolitamente quando grandi registi producono o dirigono delle serie tv lo fanno per un numero limitatissimo di episodi, spesso addirittura solo per il pilot, in modo da lanciare nel migliore dei modi quello che potrebbe poi divenire un giorno uno show di successo. In questo caso le cose sono andate in modo ben diverso: innanzitutto Steven Soderbergh ha diretto tutti e dieci gli episodi della prima stagione di The Knick, caratteristica che garantisce ad una serie tv forse per la prima volta nella storia di avere l’impronta di un solo regista, un regista che non dimentichiamo ha vinto un premio Oscar nel 2001 per Traffic. In secondo luogo The Knick offre un quadro dettagliatissimo delle luci e delle ombre della vita medica di un tempo. Un tempo caratterizzato certamente da alcune delle più grandi scoperte scientifiche di sempre ma anche ricco di corruzione, disagi, scarsa igiene e poca etica del lavoro. Protagonista è il dottor John W. Thackery, interpretato dignitosamente da Clive Owen sulla scia di un suo “collega” contemporaneo, il dottor House di Hugh Laurie, di cui Thackery riprende il caratteraccio, le dipendenze da sostanze stupefacenti, la misoginia e ovviamente il razzismo, seppur qui logicamente più accentuato in nome dell’abbondante secolo che separa le due storie e i due ospedali. Ma protagonista è anche la medicina stessa, realizzata secondo le cure del dottor Stanley Burns, fondatore e CEO del The Burns Archive che ha lavorato a stretto contatto con la produzione per rendere le scene chirurgiche del telefilm il più strettamente vicine a quella che era la vita ospedaliera dei primi del Novecento.

Ma non è tutto. Premesso che chi scrive non è un amante della filmografia di Soderbergh The Knick è un prodotto interessante proprio perché si distanzia dalle logiche patinate e commerciali dei numerosi telefilm d’oltreoceano per offrire uno show diverso, attento alle scenografie, ai costumi e alla fotografia, che Peter Andrews ha reso magnificamente alternando i colori dominanti sulla base delle ambientazioni delle scene. Se proprio dobbiamo trovare un difetto a The Knick è il ritmo, talmente lento da rendere lo show a tratti noioso e poco godibile. Ma è un dettaglio su cui possiamo sorvolare in nome di un prodotto che porta di un ulteriore passo in avanti le serie tv, oramai approdate senza sfigurare a questa interessante nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.