Tomb Raider, la recensione del reboot con Alicia Vikander

Il 15 marzo 2018 Lara Croft torna a impugnare arco e frecce in Tomb Raider, l’atteso reboot di Roar Uthaug.

Interpretato da Alicia Vikander, Dominic West e Kristin Scott Thomas, Tomb Raider vede la coraggiosa Lara Croft (Alicia Vikander) alle prese con la scomoda eredità di un padre scomparso (Dominic West) su un’isola al largo del Giappone. Spinta dalla folle ambizione di ritrovare l’uomo, Lara affronta la pericolosa ricerca di una tomba perduta. Quello che troverà andrà oltre la sua immaginazione…

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Il premio Oscar Alicia Vikander è Lara Croft in Tomb Raider, il reboot firmato da Roar Uthaug

Alicia Croft

Come tradizione vuole, il premio Oscar lascia spazio a un ruolo da action girl. Seguendo le orme di Angelina Jolie, Alicia Vikander interpreta Lara Croft, l’eroina più amata dei videogame. Una Indiana Jones in gonnella che, nella versione firmata da Simon West, non restituisce i brividi e le emozioni regalati su console. Una fragilità che torna prepotente nel reboot con Alicia Vikander che, dopo la statuetta come miglior attrice protagonista in The Danish Girl, incarna l’amazzone videoludica con risultati altalenanti.

Modellata sulla nuova versione del videogame ideata da Rhianna Pratchett, Alicia Vikander non è sexy, ironica e divertente come l’antesignana Jolie. Completano il cast il discreto Dominic West, il fragile Walton Goggins (che non ha il carisma per reggere sulle spalle il ruolo del villain) e l’ottima Kristin Scott Thomas. Gli spettatori più attenti apprezzeranno il divertente cameo di Nick Frost, l’attore feticcio della Trilogia del Cornetto di Edgar Wright.

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La ricerca degli indizi lascia spazio all’azione nel remake cinematografico di Tomb Raider

Un ritorno sottotono

Sono passati diciassette anni dall’adattamento cinematografico dedicato all’archeologa inglese creata da Toby Gard nel 1996. Un franchise che, dopo lo scult di Jan de Bont, cessa di esistere fino al 2018. L’anno in cui la Warner Bros riporta su pellicola l’eroina più iconica dell’universo videoludico.

Assoldati il premio Oscar Alicia Vikander e l’ambizioso autore norvegese di The Wave, la major ricostruisce il franchise sulla base dei nuovi Tomb Raider che sostituiscono la ricerca degli indizi con massicce dosi di azione. Una scelta che, nello spettacolare prologo ambientato a Londra, si dimostra efficace attraverso una miscela perfetta di azione e ironia.

I problemi sorgono quando la timida Lara Croft sbarca in un universo di foreste e tombe misteriose che, cinematograficamente parlando, non colpisce l’immaginazione. Ricreate le sequenze d’azione del videogame del 2013, Tomb Raider evapora a causa di una sceneggiatura che non coinvolge lo spettatore.

Dai templi perduti di Indiana Jones ai misteri di Lost, tutto è già visto in Tomb Raider. Un reboot che, nonostante la colonna sonora accattivante e la confezione impeccabile, non restituisce le emozioni dell’universo di Lara Croft. Il Tomb Raider firmato da Roar Uthaug è così l’ennesima occasione persa di vedere una trasposizione degna del capolavoro di Gard. Un videogame che, seguendo le sorti del fiacco Assassin’s Creed di Justin Kurzel, resta cult solo su console!

Tomb Raider verrà distribuito nei cinema italiani da Warner Bros il 15 marzo 2018.

Tomb Raider – Trailer