Venezia 72 – La prima luce, la recensione dell’emozionante film con Riccardo Scamarcio

Tra i ritorni più attesi alla 72° edizione della Mostra del Cinema di Venezia c’è sicuramente quello del regista Vincenzo Marra che, a distanza di tre anni da Il gemello, presenta il nuovo film interpretato da Riccardo Scamarcio, La prima luce. Ambientato tra l’Italia e l’America Latina, La prima luce racconta la storia di Marco (Riccardo Scamarcio), un giovane avvocato che, preso dal lavoro, trascura il momento di crisi affrontato dalla compagna Martina (Daniela Ramirez), decisa ad abbandonare l’Italia per tornare una volta per tutte in Cile dalla famiglia di origine. Una decisione resa impossibile dalla presenza del piccolo Mateo e dal veto assoluto di Marco che non ha alcuna intenzione di perdere tutto quello per cui ha lavorato. Il tormento di una vita che non le piace più porta così Martina a compiere il gesto estremo di partire con Mateo senza lasciare nessuna traccia; una decisione che costringerà Marco ad andare in Cile per impedire a Martina di portagli via per sempre Mateo.

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La separazione, le diversità culturali/legali e l’affidamento di un minore tra due genitori di differenti origini sono i temi affrontati da Vincenzo Marra ne La prima luce, un film coraggioso e complesso che convince grazie alle ottime interpretazioni di Riccardo Scamarcio e Daniela Ramirez ed alla onestà con cui il regista di Tornando a casa ha deciso di sviluppare il film. Nonostante la storia avesse tutte le peculiarità per giocare con la lacrima facile, La prima luce presenta un quadro completo e mai banale di una realtà che nella maggior parte dei casi ha un epilogo tragico. Una realtà che Marra analizza concentrando l’attenzione proprio sulla legge che, a causa di una serie di cavilli, finisce con il non garantire i diritti di tutti i componenti di una famiglia. Una questione delicata, rappresentata dal regista attraverso il senso di impotenza di Marco, un uomo che in un batter d’occhio vede la sua famiglia svanire in una città straniera abitata da sei milioni di persone. Una impotenza che però giustifica in parte il comportamento di Martina, una donna che, nonostante l’incuranza del marito, per amore ha rinunciato a tutto, compresa la sua famiglia ed il suo paese d’origine. Il quadro che emerge così da un film come La prima luce non è composto né da eroi né da anti-eroi ma solo da esseri umani, costretti a scontrarsi a causa di quelle differenze culturali e sociali che inevitabilmente ci caratterizzano. Una analisi dura ed interessante che, grazie ad una regia a fuoco, ad un ritmo vincente e ad una serie di interpretazioni eccezionali,  prende vita in un’opera che racconta le sempre più grandi difficoltà della nostra quotidianità.

La prima luce verrà distribuito dalla Bim in tutti i cinema italiani il 24 settembre 2015.

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