Woman in Gold, la recensione in anteprima dell’emozionante film con Helen Mirren

Tutti conoscono il celebre Ritratto di Adele Bloch-Bauer I, ma non tutti sanno la toccante storia vera celata per oltre sessanta anni dietro questo capolavoro artistico di Gustav Klimt. Una storia che Simon Curtis, il regista di Marilyn, racconta nell’intenso ed emozionante Woman in Gold; un film interpretato da Helen Mirren, Ryan Reynolds, Katie Holmes e Daniel Bruhl che porta sul grande schermo il caso di Maria Altmann (Helen Mirren), una donna che scopre, alla morte della sorella, una lettera che testimonia i tentativi di rientrare in possesso di cinque dipinti di Klimt, in passato appartenuti alla sua famiglia ed ora custoditi alla galleria Belvedere in Austria. Aiutata dal giovane avvocato Randy Schoenberg (Ryan Reynolds), Maria intraprende una battaglia legale che, passando per il cuore dell’establishment austriaco, la costringerà ad affrontare i ricordi dell’arrivo dei nazisti a Vienna. Un passato doloroso dal quale Maria cercherà in tutti i modi di riavere ciò che le è stato indebitamente portato via…

woman in gold centro

Quando Woman in Gold inizia, la paura di trovarsi davanti l’ennesimo legal-drama assale lo spettatore. Eppure, dopo una prima parte non del tutto convincente, il secondo lungometraggio di Simon Curtis incuriosisce ed affascina grazie all’eleganza dell’autore di Marilyn, all’emozionante soundtrack di Hans Zimmer ed alla stupefacente interpretazione di Helen Mirren. Una formula di successo già utilizzata da Stephen Frears per Philomena, quel piccolo capolavoro che nel 2013 emozionò il pubblico e la critica della 70° edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Tornano infatti una protagonista interpretata da una grandissima attrice del panorama cinematografico internazionale (lì era Judi Dench, qui Helen Mirren), un aitante compagno di avventure (Steve Coogan/Ryan Reynolds) ed una ironia che, grazie ad una serie di irresistibili scambi di battute, alleggerisce il tono della pellicola, smorzandone in parte la drammaticità. Nonostante alcune pecche di sceneggiatura portino, nella ricostruzione dell’arrivo dei nazisti, una perdita di tono e qualità nella narrazione, Woman in Gold convince quando concentra l’attenzione sulle emozioni ed i ricordi della protagonista che, inevitabilmente, costituiscono il cuore della pellicola. Una pellicola commovente ed entusiasmante che, citando sul gran finale il Titanic di James Cameron, porta la sua protagonista all’interno di un museo in cui i quadri non sono altro che i ricordi di quelle persone da cui la guerra l’ha costretta a separarsi per sempre.

Woman in Gold verrà distribuito dalla Eagle Pictures in tutti i cinema italiani il prossimo 15 ottobre.

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