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La La Land, 10 film a cui si è ispirato il regista Damien Chazelle

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“Come puoi essere un rivoluzionario quando sei un tradizionalista?” chiede John Legend in La La Land. Il film diretto da Damien Chazelle, innamorato dei musical classici, presenta tutti i riferimenti alla tradizione dimostrando che abbracciando il passato è possibile creare qualcosa di innovativo. Qui potrete scoprire quali sono state le fonti di ispirazione usate da Chazelle per La La Land.

Gli ombrelli di Cherbourg (1964)

La La Land è più strettamente un omaggio a questo musical francese di Jacques Demy. La stella Catherine Deneuve è una ragazza costretta a separarsi dal suo amato per colpa della guerra. Chazelle ha professato il suo amore per lei numerose volte e si possono vedere le tracce nelle sue caramelle colorate, indossando la malinconia nei canti funebri.

Le ragazze di Rochefort (1967)

Il personaggio di Demy nel film ha ispirato anche Chazelle, che ha proiettato questo classico alla sua squadra per tutta la durata della produzione. Le sequenze di ballo all’esterno e con lo schermo panoramico sono state modellate strettamente in La La Land.

Scena tratta dal capolavoro Singin’ in the rain (1952)

Singin’ in the rain (1952)

Questo film segna l’inizio di tutto. Oggi qualsiasi musical deve qualcosa al capolavoro di Gene Kelly e Stanley DonenLa La Land emula i suoi colori, il suo sogno surreale, le sequenza corte dei suoni sul palcoscenico, nel finale e nella sua satira sfacciata. Come La La Land, Singin’ in the rain paga il rispetto alla perdita dell’ epoca.

Un americano a Parigi (1951)

Gene Kelly riproduce la rozza sporcizia di un’artista che cerca di trovare lavoro a Parigi, insieme ai suoi due amici, un cantante di cabaret e un pianista concertista. Le loro ambizioni e gioie di vivere nonostante i disagi sono simili a quelle dei millennial Mia e Sebastian.

The Band Wagon (1953)

Fred Astaire danza con Cyd Charisse con le sue pose sciolte, l’investigatore privato in Girl Hunt Ballet sequenza di The Band Wagon. La scena all’interno di un salone tutto rosa è un chiaro riferimento di  Chazelle ad un “balletto sognante”, compiendo il tentativo di raggiungere e realizzare una pazzia, assumendosi un rischio artistico con reale pubblico di massa di intrattenimento.

Scena tratta dal film Whiplash (2014)

Whiplash (2014)

Chazelle si è guadagnato la lode e la nomination all’Oscar per questo film jazzy che mette in evidenza un modo di insegnare estremo. Il successo di Whiplash ha contribuito ad ottenere La La Land al di fuori. È possibile vedere eleganze simili in entrambe le pellicole, specialmente nei luoghi aggressivi. Ed entrambe le pellicole alla fine sono prive di parole, ma piene di musiche.

Top Hat (1935)

Dal punto di vista della storia, Top Hat può essere uno dei film più insipidi di questo elenco. Ma il famoso duo di Fred Astaire e Ginger Rogers ha dato il meglio proprio in questo film. Chazelle vide Emma Stone e Ryan Gosling come una moderna risposta allo storico duo. L’elegante “guancia a guancia” (Cheek to Cheek) del valzer è stata di particolare ispirazione.

8 1/2 (1963)

Una volta Roger Ebert ha detto che i film di Fellini avevano uno spirito così musicale che egli potrebbe guardarli alla radio, anche se non sono musical. Si è ispirato ad 8 ½ per il ballo di apertura di La La Land, ambientato durante un congestionato traffico sulla superstrada.

It’s always fair weather (1955)

La La Land non ha tutti i colori dell’arcobaleno e la gioia pura. È anche triste e drammatico. Questo film racconta la storia di tre soldati che si incontrano dopo dieci anni, scoprendo di avere davvero molto in comune.

Guy and Madeline on a park bench (2009)

Il primo film di Chazelle è stato un film in bianco e nero indie immerso nell’età del jazz, prendendo in prestito di tanto in tanto Jean-Luc Godard come ne Gli ombrelli di Cherbourg (The Umbrellas of Cherbourg). Qui si ha il ballo e il romanticismo, e il compositore Justin Hurwitz di La La Land riesce a farlo con la composizione di brani originali.

 

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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Chi era il vero strangolatore di Boston? | La storia vera

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Keira Knightley in una scena de Lo Strangolatore di Boston – Newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston è il nuovo film prodotto da Hulu. Si ispira da una storia vera: chi si celava davvero dietro questo assassino?

Il 17 Marzo la piattaforma Disney+ ha rilasciato un nuovo film, Lo Strangolatore di Boston. Si tratta di un movie crime che porta sullo schermo la storia di un serial killer spietato che tra il 1962 e il 1964 uccise in totale tredici donne. Queste donne erano tutte diverse tra loro – l’età variava dai 19 agli 85 anni – ma avevano tutte un elemento in comune: erano state strangolate.

La vicenda colpì profondamente gli Stati Uniti, ma ancora oggi non è del tutto chiara. Alla fine fu catturato Albert Henry DeSalvo nel 1964, che confessò dopo poco tempo. Nonostante la confessione, tuttavia, l’uomo non fu condannato per gli omicidi, ma per una serie di stupri che aveva commesso in precedenza.

Questo misterioso fatto è rimasto oggetto di dispute anche negli anni a seguire – Albert DeSalvo è morto nel 1973, ucciso mentre si trovava in carcere – tanto che ancora oggi se ne parla. Il nuovo film con Keira Knightley si conclude con un finale aperto perché ancora oggi non tutti sono d’accordo sulla colpevolezza dell’uomo. Chi si celava davvero dietro allo Strangolatore di Boston?

Lo Strangolatore di Boston, c’era più di un assassino?

Lo Strangolatore di Boston accetta la versione che vede Albert DeSalvo come il non unico colpevole dei tredici omicidi che sconvolsero la città statunitense negli anni ’60. Il film termina con un finale dolce-amaro, che fa intendere che la verità non è stata del tutto scoperta. Albert DeSalvo, infatti, soffriva di evidenti problemi psichiatrici e potrebbe non aver ucciso tutte le donne di cui è stato accusato.

Nel 2013 venne riesaminato un campione di DNA di una delle vittime, Mary Anne Sullivan, che accerta che venne violentata proprio dall’uomo. Questo chiuse ufficialmente il caso, ma i dubbi non sono spariti.

lo strangolatore di boston newscinema

Albert DeSalvo negli anni ’60 – Newscinema.it

Ci sono ancora delle cose che ancora sembrano non tornare. Non tutte le donne vennero uccise con esattamente lo stesso modus operandi e avevano età molto diverse tra di loro: le prime vittime avevano 55 e 85 anni, mentre le ultime due 23 e 19.

Per questo, anche il film diretto da Matt Ruskin accetta la teoria che ci fossero più assassini, non solo DeSalvo, almeno due. Un uomo misterioso avrebbe ucciso le donne più anziane, mentre DeSalvo si sarebbe concentrato sulle più giovani. Un altro colpevole potrebbe essere Daniel Marsh, amico di quest’ultimo. Probabilmente, la verità non si saprà mai.

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Lo strangolatore di Boston: la spiegazione del finale del film con Keira Knightley

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Lo strangolatore di Boston- finale- newscinema.it

Lo strangolatore di Boston- newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston. Lo show arriva al suo finale di stagione ma lascia dietro di sé molte domande riguardo la vera storia dello Strangolatore di Boston. Ecco qui spiegato il finale.

Il film sbarcata sulla piattaforma streaming di Disney +, Lo strangolatore di Boston è giunto al suo termini ma potrebbe aver lasciato molte più domande riguardanti la realtà dei fatti e come si sono svolti, che risposte. La nuova serie thriller infatti, era basata sulla storia di due giovani donne, Loretta Mclaughlin interpretata da Keira Knightley, giornalista che ha seguito tutto il caso dello strangolatore di Boston, e la collega Jean Cole, il cui ruolo è interpretato da Carrie Coon.

Le due donne, insieme al dipartimento di polizia di Boston, identificheranno diversi sospettati nel corso del film che copre gli anni del 1962 fino al 1965. A confondere le acque però è il modus operandi dello strangolatore che durante il film sembra cambiare tipologia di vittime che sceglie: le prime erano tutte anziane mentre all’improvviso, l’omicida cambia e preferisce scegliere giovani donne.

Per 50 anni non erano mai emerse prove che collegassero un killer specifico a nessuno degli omicidi ma come afferma il film alla fine, l’analisi del DNA fatto nel 2013 ha svelato il collegamento con un uomo di nome De Salvo, all’ultimo omicidio di Boston. La vittima? Mary Anne Sullivan.

La teoria degli assassini multipli

Lo strangoltore di Boston- finale- newscinema.it

Lo strangolatore di Boston- newscinema.it

Secondo il film e la protagonista, Keira Knightley, l’assassino di Boston era molto probabilmente più di uno e non un solo uomo. In più bisogna ricordarlo: tecnicamente lo strangolatore non è mai stato catturato poiché DeSalvo è collegato solamente all’omicidio di Sullivan e non agli altri perpetuati negli anni precedenti.

Anche il film suggerisce che i primi omicidi di donne single anziane potrebbero essere stati commessi da un uomo che ha avuto la propensione ad uccidere il suddetto gruppo mentre per tutte le restanti vittime, avrebbe potuto esserci DeSalvo come aguzzino, un killer imitatore che prendeva di mira giovani donne. In fondo, come anche ci racconta la serie tv Mindhunter, i serial killer hanno la tendenza a prendere spunto dai loro predecessori e se quest’ultimi hanno fatto un buon lavoro, di imitarli e perpetuarne il nome.

Altri omicidi addirittura potrebbero essere stati commessi da Daniel Marsh, un terzo nome collegato agli assassini, noncheé uno dei compagni di detenzione di DeSalvo che presumibilmente lo ha istruito sulla sua confessione. Tutti i restanti invece potrebbero essere caduti nel calderone come omicidi singoli e staccati dal caso, commessi forse da ex fidanzati gelosi, membri della famiglia o estranei che hanno scelto di imitare lo strangolatore per non essere beccati e coprire le loro tracce.

Nonostante questo, il film sembra fornirci una spiegazione per le incongruenze nella storia di DeSalvo, una teoria che si basa sull’idea che più assassini fossero a conoscenza delle calze di seta legate intorno al collo della maggiorparte delle vittime e che scegliessero di copiare quel biglietto da visita: ironicamente, se non fosse stato per Loretta McLaughlin questo dettaglio non sarebbe mai stato di dominio pubblico.

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Qual è il migliore Ghostface prima di Scream VI | La classifica

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Ghostface – Newscinema.it

In vista dell’uscita di Scream 6, ripercorriamo insieme i numeri Ghostface che si sono susseguiti durante l’iconica saga: qual è il migliore? 

Scream 6 è sbarcato al cinema solo pochi giorni fa e il nuovo Ghostface ha già fatto parlare molto si sé. Per la prima volta, infatti, l’assassino mascherato non utilizza solo un coltello come arma, ma anche una pistola e si comporta seguendo schemi più logici e meno stereotipati.

Ma qual è stato il migliore Ghostface nei primi cinque capitoli? Ecco la nostra classifica, dal peggiore al migliore. Attenzione: in questa lista non verranno presi in considerazione tutti i Ghostface (dato che spesso agiscono in coppia), ma solo i più memorabili.

Richie e Amber – Scream 5

Scream 5 è una citazione diretta al primissimo Scream, di conseguenza la coppia di assassini si rivela essere formata dal fidanzato della final girl e da un secondo partner con evidenti problemi mentali. Richie (Jack Quaid) è il fidanzato della protagonista Sam che – moderna Sidney – viene perseguitata per il suo rapporto di parentela con Billy Loomis, uno dei Ghostface originali.

Tuttavia, Richie non è un personaggio memorabile e anche le sue motivazioni sono piuttosto scarne, sicuramente non è all’altezza del suo predecessore. Tra l’altro, non si macchia neanche di molti omicidi… Della sua complice Amber (Mikey Madison), invece, colpisce la sua assoluta – e inaspettata – follia, che la porta a tentare di uccidere i suoi migliori amici solo per rispetto verso la sua saga horror preferita.

Mickey – Scream 2

Mickey (Timothy Olyphant) è il primo Ghostface a smascherarsi spontaneamente davanti allo schermo. Ciò che colpisce di lui è la sua totale estraneità davanti ai fatti: ammette lui stesso di non essere coinvolto nella vicenda di Sidney e di limitarsi a eseguire gli ordini che riceve da una donna sconosciuta.

Manipolatore e affascinante, è anche uno dei Ghostface più spietati: uccide lui tutti gli amici della protagonista, tranne Randy, che muore per mano della sua complice, Debbie Loomis (Laurie Metcalf) che vuole vendicare la memoria del figlio Billy. Anche la signora Loomis è un personaggio molto interessante, sicuramente uno dei Ghostface più particolari della saga, dal momento che si limita a stare in disparte e a dare gli ordini dall’alto.

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Mickey – Newscinema.it

Roman – Scream 3

Scream 3 è considerato il film più debole della serie, ma non si può dimenticare il suo Ghostface. Roman (Scott Fooley) è importante non solo perché è l’assassino con il record di uccisioni (ben nove!), ma anche per il colpo di scena finale. Si scopre, infatti, che Roman è il fratellastro di Sidney, nato da una relazione extraconiugale della madre, e che è stato lui a manipolare Billy e Stu nel primo capitolo perché uccidessero la donna.

Billy e Stu – Scream 1

Non si possono non inserire in questa classifica la primissima coppia di Ghostface di Scream. Entrambi si rivelano degli assassini in gamba, ognuno spinto da un motivo diverso. Fino all’ultimo la colpevolezza di Billy (Skeet Ulrich) non è poi così scontata (era il primo film e nessuno immaginava che i killer fossero due), mentre la follia di Stu (Matthew Lillard) è semplicemente geniale e ben interpretata. Inoltre, Billy è probabilmente il Ghostface più affascinante, con quell’aria da bravo ragazzo che attira e confonde Sidney e gli spettatori.

jill newscinema

Jill – Newscinema.it

Jill – Scream 4

Al primo posto si piazza Jill (Emma Roberts) senza alcun dubbio. Ciò che colpisce di questa adolescente agguerrita è la sua assoluta follia! Jill odia la zia Sidney per la sua popolarità e decide che adesso è il suo turno di diventare famosa. Si rivela una delle Ghostface più intelligenti e crudeli – non esita a uccidere la sua stessa madre, nonché il suo complice – e viene smascherata solo per un piccolo errore. Fino all’ultimo si rifiuta di arrendersi e la sua morte è qualcosa di epico quanto spaventoso.

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