29° TFF – Sion Sono: Recensione di Exte – Hair Extensions

 

 

Dopo aver recensito per voi Kimyona Sakasu – Strange Circus, ora è il turno di un altro interessante film horror firmato sempre dall’eclettico e rivoluzionario Sion Sono: Exte – Hair Extensions. Come dice lo stesso titolo del film in questo caso si parla di extensions per capelli, per la precisione extensions maledette che una volta applicate provocano una terribile morte per la povera malcapitata di turno. Ma la storia è ben più complessa di questo breve incipit: il corpo trucidato di una ragazza uccisa da alcuni trafficanti di organi viene ritrovato dentro un container totalmente sommerso da una marea di putridi capelli neri. Una volta portato in obitorio il corpo della ragazza viene rapito dal custode di turno, un uomo mentalmente disturbato letteralmente stupefatto dalla crescita senza limite dei capelli della vittima. Il custode inizierà a tagliare ciocche e ciocche degli infiniti capelli della ragazza morta arrivando poi a venderli ai vari parrucchieri del paese e instaurando così una catena di morti e sofferenze infinite. A capitare nella spirale di morte del custode pazzo ci sarà la povera Yuko Mizushima (Chiaki Kuriyama), un’ aspirante Hair Stylist e sua nipote Mami.

Exte – Hair Extensions è un film a sè stante, quasi impossibile da recensire o giudicare, talmente innovativo e geniale da risultare poco comprensibile ad una normale mente umana. Perché come tutti in fondo in fondo sappiamo Sion Sono non è assolutamente un regista ordinario: è uno degli autori più interessanti e originali degli ultimi tempi proprio perché riesce a portare lo spettatore a calarsi nella sua mente, una mente dannatamente ironica, brillante, grottesca, non sense, dark e rivoluzionaria. Partendo da un incipit ridicolo che solo a pronunciarlo fa venir voglia di ridere a crepapelle (le extensions assassine), Sono realizza un horror impeccabile, ricco di belle trovate stilistiche e carico di significati che a tratti inquieta e a tratti spaventa. Supportato da musiche bellissime e da interpreti sufficientemente convincenti, Sono dà vita attraverso rumori ovattati e un livello elevato di gore ad un tripudio di fantasia orrorrifica, un’ esplosione di innovazione, che è un’ assoluta boccata d’aria fresca in un genere stantio e ripetitivo come quello horror.

Tra genialità e innovazione, Sono realizza anche una delle più belle scene horror dall’alba dei tempi quando durante un flashback permette allo spettatore di comprendere tutto il dolore della ragazza morta, un dolore logicamente trasformatosi in maledizione: tra campanelle e canti natalizi, la ragazza viene torturata, lacerata, tagliata in una esplosione di sangue e violenza degna della follia del miglior Tarantino. La scena disturba, emoziona e lascia nello spettatore sensazioni oscillanti tra il puro divertimento e l’angoscia esistenziale. Ma non è tutto. Quando sul gran finale si pensa che Sono stia realizzando un horror originale ma di stampo classico è li che sorprende lo spettatore, facendo camminare su un paio di scarpe una testa umana con una lingua a penzoloni e regalando così al pubblico in sala una fragorosa risata liberatoria, che a differenza dei film stupidi finisce sul nascere, riportando immediatamente il film in una direzione più seria e di stampo tipicamente horror. In conclusione Exte- Hair Extensions conferma la genialità di questo disturbante e rivoluzionario regista giapponese, regalando al pubblico in sala di questa 29° edizione del Torino Film Festival le tre principali emozioni che qualsiasi film horror dovrebbe lasciare nello spettatore: paura, disgusto e tanto “sano” divertimento.