29° TFF: A Little Closer, la recensione

È stato presentato in occasione della 29° edizione del Torino Film Festival il primo lungometraggio di Matthew Petock: A Little Closer. Interpretato da Sayra Player, Parker Lutz ed Eric Baskerville, il film narra la storia di una madre e dei suoi due figli alle prese con le crudeltà della sessualità e dell’amore. Sheryl (Sayra Player), madre single in perenne ricerca di un uomo che la protegga dalle difficoltà economiche e sociali, finisce con il passare gran parte delle sue serate in locali squallidi e desolati con la speranza di incontrare un possibile compagno e padre dei suoi due figli. Marc (Parker Lutz), il figlio maggiore di Sheryl, è alle prese con la scoperta della sessualità e pur di sentirsi accettato dai suoi amici più grandi finisce con il trattare irrispettosamente Joanna (Catherine Andre), una ragazza innamorata di lui. Stephen (Eric Baskerville), figlio minore di Sheryl, si sente solo e annoiato e finisce il più delle volte a frequentare i bulli del quartiere mettendosi costantemente in grossi guai. Sheryl, Marc e Stephen sono una famiglia incompleta che cerca di ovviare alle mancanze della vita con una costante ricerca dell’altro, dell’esterno, senza rendersi conto fino alla fine che è proprio alla base del legame che li accomuna la stabilità che tanto ricercano.

A Little Closer è un piccolo film indipendente di una modestia e linearità uniche. Pur trattando un tema visto e rivisto, Petock riesce a conferire alla sua opera una dolcezza e una semplicità fuori del comune, regalando allo spettatore in tempo reale le sensazioni che provano i tre protagonisti della storia. Vedendo l’inesperienza e impacciataggine di Marc e Joanna alle prese con le prime esperienze sessuali è inevitabile tornare indietro e sentirsi di nuovo un po’ ragazzini; così come vedendo Sheryl sola e annoiata durante un triste party è impossibile non ricordare qualche festa andata male in passato, esperienza più o meno capitata a tutti. La forza del film di Petock è proprio in questo, riportare nel film sensazioni ed emozioni, belle e brutte, provate un po’ da tutti nel corso della vita, riuscendo a solleticare e a far emergere i ricordi del passato. Pur affrontando scene abbastanza spinte, soprattutto se vissute da due adolescenti, Petock non scade mai nella volgarità gratuita, restituendo un’altra rappresentazione veritiera di quello che succede nella realtà. Sheryl, Marc e Stephen sono alla perenne ricerca di un punto fermo nella loro vita ma non hanno realizzato che per trovare la vera stabilità che tanto agognano devono stare insieme, perché in fondo in fondo sono tutti e tre la stessa medesima cosa. Il film si apre con un incidente domestico tra Marc e Stephen, un evento che separa i due fratelli mettendoli l’uno contro l’altro; gran parte della colpa dell’incidente risiede anche nella disattenzione di Sheryl, più volte chiamata dal ragazzino e mai venuta a vedere cosa volesse. Marc, Stephen e Sheryl sono tre protagonisti distratti e disattenti nei confronti della loro vita, ognuno concentrato solo su quello che desidera di più, l’amore per Sheryl, il sesso e l’accettazione per Marc e l’attenzione per Stephen. Solo nel gran finale, durante un consueto pranzo, i tre riusciranno a guardarsi l’un l’altro e a capire che tutto quello che ricercavano era proprio sotto i loro occhi: Marc, Stephen e Sheryl finalmente capiscono che pur essendo una famiglia incompleta possono sentirsi lo stesso completi, accettandosi l’un l’altro nei loro molteplici difetti e restando sempre insieme per risolvere gli innumerevoli e difficili problemi dell’amore e della vita.
A Little Closer è attualmente in concorso alla 29° edizione del Torino Film Festival.