Con Sabrina Dodaro, Tony Allotta, Irma Ciaramella, Gabriele Linari, per la regia di Gino Aurioso che utilizza una personalissima lente per inquadrare la follia della realtà, mettendo in luce i contatti tra l’Ombra e l’Uomo come momenti passeggeri, spesso irripetibili perché troppo forte il legame con le norme della società.
Attraverso un originale connubio fra i vari personaggi pirandelliani: il fallimento di Vitangelo Moscarda (Uno, Nessuno e Centomila) che deve accettare una nuova, ennesima, maschera; la finzione dell’ Enrico IV, dopo aver constatato che nulla è rimasto della sua gioventù, del suo amore; la pazzia come unico mezzo di verità da parte di Ciampa; ancora la dimensione sognatrice e fanciullesca di Cotrone che fa da contrasto alla piccolezza dei Giganti della montagna e infine il fischio del treno che dà a Belluca (il treno ha fischiato) la consapevolezza della sua condizione. A fare da cornice le musiche di Rino Gaetano che aiutano a creare immagini paradossali e improbabili, personaggi folli, allampanati, innamorati, con i loro nonsense e le loro raffinate e sottili denuncie.