Alien: Covenant, brividi alieni tra nostalgia e gore

Se tu hai creato me, chi ha creato te?”, si apre con una domanda esistenziale Alien: Covenant, il sequel della trilogia prequel iniziata da Ridley Scott con Prometheus nel 2012.

Ambientato dieci anni dopo l’avventura galattica dell’astronauta Elizabeth Shaw (Noomi Rapace), Alien: Covenant racconta il tragico sbarco di una astronave di esplorazione su un pianeta sconosciuto. L’obiettivo è colonizzare una nuova Terra ma qualcosa di pericoloso si muove nell’oscurità, tra statue giganti e creature con manie di onnipotenza.

Chi ha sterminato la popolazione aliena del pianeta? E soprattutto, che fine hanno fatto Elizabeth Shaw e l’androide David (Michael Fassbender)?

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Michael Fassbender interpreta David e Walter, gli affascinanti androidi di Alien: Covenant

Androidi superstar

L’androide David è tra gli aspetti più riusciti del fiacco Prometheus. Un robot misterioso che si sdoppia in Alien: Covenant con Walter, l’antitesi interpretata da Michael Fassbender. Caratterizzati da personalità opposte (David è violento e ribelle mentre Walter è leale e fedele), i due androidi sono il cuore di una trilogia prequel dove l’assenza di Ellen Ripley ha il suo peso.

Lontano dall’iconica Sigourney Weaver, Michael Fassbender ruba la scena alla fiacca Katherine Waterston che non ha il carisma della protagonista. Un punto di forza per l’interprete di Shame che porta sulle spalle una trilogia che non ha un’eroina indomabile su cui contare.

Se il ruolo di Billy Crudup non aggiunge nulla ad Alien: Covenant, James Franco regala un cameo che solleva qualche dubbio sulla sua reale partecipazione al film.

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Una terrificante sequenza dal sapore gore di Alien: Covenant di Ridley Scott

Bentornato Alien

Dopo i mediocri Alien vs. Predator Ridley Scott deluse le aspettative con Prometheus, l’ambizioso prequel di Alien. La commistione tra generi diversi, il distacco dalla saga e la sceneggiatura di Jon Spaihts e Damon Lindelof minarono la trilogia ambientata trenta anni prima le avventure di Ellen Ripley (Sigourney Weaver).

Tornando alle atmosfere claustrofobiche del primo capitolo, Ridley Scott corregge il tiro con Alien: Covenant, un sequel migliore del capostipite della nuova trilogia. Non siamo più nel mondo di Prometheus ma in quello di Alien. Lo rivelano lo Xenomorfo dalla saliva acida creato da Carlo Rambaldi nel 1979 e lo spirito gore di un franchise che torna a spaventare con sequenze al cardiopalma. Un affascinante sci-fi che perde forza quando gli alieni lasciano spazio agli androidi sovrumani, all’ambizioso esistenzialismo (eccessivo per un franchise nato per intrattenere) e a dialoghi triti e ritriti.

Perché non possiamo vedere centoventi minuti di lotta per la sopravvivenza contro mostri alieni? Alien: Covenant è un prequel che conta sulla firma del suo creatore, un maestro del cinema che convince quando gioca sul sicuro.

La regola vuole che le saghe, ripetendosi, perdano efficacia. Non è il caso di Alien in cui la formula del successo resta la battaglia contro gli Xenomorfi del pianeta LV-426. Compiendo un passo in avanti rispetto a Prometheus, Alien: Covenant pone le basi di una trilogia che brillerà quando rivedremo lo spirito sci-fi della saga originale.

Alien: Covenant verrà distribuito da 20th Century Fox nei cinema italiani l’11 maggio 2017.

Trailer – Alien: Covenant